Anche la Caritas reggiana al fianco delle popolazioni colpite dal terremoto

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P. Bahjat (parroco Aleppo): “Una tragedia immane, non abbandonateci”

“Ci sono macerie ovunque. Le prime notizie che abbiamo qui parlano di almeno 36 palazzi completamente distrutti con gente rimasta sotto le macerie. La parrocchia latina dove sono ha avuto anch’essa dei danni ma al momento non registriamo altre criticità”.

È la testimonianza resa al Sir da padre Bahjat Elia Karakach, frate della Custodia di Terra Santa e parroco latino di Aleppo, con i primi momenti subito dopo il terremoto delle 4.17.

“La scossa è stata tremenda – dice il parroco con la voce provata – la gente è scesa in strada in preda al panico, almeno chi è riuscito a farlo, tanti, come dicevo, sono rimasti intrappolati. Qui piove e fa freddo ho visto persone scalze e con indumenti leggeri, in pigiama, fuggire in cerca di un luogo sicuro. In parrocchia abbiamo aperto dei locali non danneggiati e offerto delle bevande calde e qualcosa da mangiare. Abbiamo anche pregato per chiedere la protezione di Dio. Adesso con le prime luci dell’alba la gente sfollata sta facendo rientro nelle abitazioni per fare la conta dei danni, non c’è energia elettrica, una situazione drammatica. Aspettiamo che i soccorsi arrivino ovunque, adesso è prioritario cercare di salvare quante più vite umane possibile tirandoli via dalle macerie”.

Morti e distruzione anche nella zona di Idlib, non controllata dal regime di Assad. A raccontare al Sir la situazione è padre Hanna Jallouf, parroco di Knaye, uno dei tre villaggi cristiani della Valle dell’Oronte, insieme a quelli di Yacoubieh e Gidaideh. Padre Jallouf si trova ancora a Damasco ma ha raccolto la testimonianza del suo confratello, padre Louai Sbai, rimasto a Knaye, distante solo 50 km. da Idlib: “Nei villaggi del nord, nella zona di Idlib si registrano tanti danni, morti e feriti – le parole di padre Sbai riferite da padre Hanna -. Le nostre comunità sembrano essere al sicuro, lamentiamo solo danni strutturali. Si stanno muovendo i primi soccorsi ma la popolazione sta cercando di vedere lo stato delle abitazioni e portare via ciò che è possibile. Fare un bilancio adesso è difficile se non impossibile per l’alto livello di distruzione”.

Fonte SIR

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