Koiné: una manifestazione per riscoprire il senso autentico degli oggetti sacri

Manca davvero poco all’inizio di Koinè International Exhibition for the Religious World, la fiera internazionale di articoli devozionali, oggetti liturgici, edilizia di culto e turismo religioso, organizzata da Italian Exhibition Group. In programma al quartiere fieristico di Vicenza dal 13 al 15 febbraio, è una manifestazione che induce i visitatori ad andare oltre il semplice, eppure fondamentale, aspetto commerciale, ma anche a cogliere il significato profondodegli oggetti esposti. La dimensione devozionale  viene affrontata quest’anno, sia dal punto di vista della progettazione dello spazio liturgico, con due convegni dedicati alla progettazione dei poli devozionali, che dal punto di vista della religiosità popolare, che non è un’alternativa alla liturgia ma scaturisce da questa.

All’interno della fiera, l’aspetto scientifico è sviluppato da ‘Koiné Ricerca’, che si avvale di un qualificato comitato scientifico e, lavorando in équipe, sceglie di volta in volta il tema delle varie sezioni: liturgia, architettura per la liturgia e turismo religioso, cercandoli fra gli argomenti più attuali e urgenti. 

Di questo comitato fa parte Monsignor Fabrizio Capanni, del Dicastero della Cultura e l’Educazione del Vaticano. Con lui entriamo nel cuore dell’evento, ormai alle porte. 

Koiné: un’esposizione importante, che ha un valore che va ben oltre quello dei giorni di fiera, che parla di Chiesa e di devozione a livelli molto alti.

“Koiné è nata nel 1989 dalla collaborazione tra la Diocesi di Vicenza e il vivace mondo imprenditoriale della città, una delle capitali dell’arte orafa. La manifestazione è riuscita ad inserirsi brillantemente nel dibattito per l’applicazione del Concilio Vaticano II (1962-1965), che la Chiesa italiana stava vivendo in quegli anni (si pensi ai documenti CEI sulla costruzione di nuove chiese del 1993 e quello sull’adeguamento liturgico del 1996), tanto da essere oggi un punto di riferimento nazionale ed europeo nel settore industriale e artigianale per il culto liturgico e la devozione e un appuntamento importante per sacerdoti, religiosi e religiose, facoltà di teologia, scuole d’arte, operatori pastorali, architetti e imprenditori.

Koiné infatti non è una semplice fiera, ma un contenitore in cui, accanto agli stand dei produttori, trovano spazio momenti di riflessione sul senso degli oggetti prodotti e commercializzati: essi infatti non sono oggetti di uso comune, ma “cose pertinenti al culto sacro”. In altre parole, a differenza di una normale fiera, Koiné induce i suoi frequentatori a essere non solo ‘consumatori’ di oggetti, ma a cogliere il significato dei particolari oggetti in essa esposti.

Questa edizione rivolge una attenzione particolare agli oggetti per la devozione popolare, che non costituisce un’alternativa alla liturgia, ma scaturisce da essa. Alcuni convegni metteranno a tema la religiosità popolare che, contrariamente a quanto si può pensare, è un fenomeno non semplice da comprendere e da guidare, perché fa leva sui linguaggi estetici, più complessi di quelli logocentrici, prevalenti nella teologia attuale. Secondo questi codici, gli oggetti (immagini, statue, reliquie) hanno una relazione immediata con il sacro, sono portatori di potere sacrale, come ha messo in luce l’antropologia religiosa. La dimensione devozionale sarà affrontata anche sotto il profilo della progettazione architettonica dello spazio liturgico – ambito a cui sempre Koiné dedica particolare cura – dedicando due convegni alla progettazione dei poli devozionali rispettivamente all’interno e all’esterno della chiesa”. 

Che valore ha il comitato scientifico per la manifestazione?

“All’interno di Koiné. International Exhibition for the Religious World l’aspetto scientifico è portato avanti da ‘Koiné Ricerca’, che si avvale di un qualificato comitato scientifico. Il comitato, lavorando in équipe, sceglie di volta in volta il tema delle varie sezioni fisse: liturgia, architettura per la liturgia – denominata “Stati generali dell’edilizia di culto” – e turismo religioso, cercandoli fra gli argomenti più attuali e urgenti. Nell’ambito della prima, i temi scelti quest’anno sono gli oggetti per devozione, come già detto, e il rito della dedicazione della chiesa e dell’altare.

Per l’architettura si sono scelti la progettazione dei luoghi per la devozione, la progettazione dei sagrati e dell’esterno delle chiese, la sostenibilità energetica e il riuso delle chiese dismesse come luoghi cimiteriali per la conservazione delle ceneri. La sezione del turismo religioso affronta il pellegrinaggio in Egitto sulle orme della Sacra Famiglia, anche come forma di dialogo con i popoli sull’altra sponda del Mediterraneo, mentre l’evento “Bellezza e sviluppo” promuove l’educazione attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale. Altri eventi sono la commemorazione di papa Giovanni Paolo I, il dono di arredi per la ricostruzione di una chiesa in Ucraina, una serie di mostre legate agli eventi e allestite in Fiera e al Museo diocesano, il ricordo di Mons. Giancarlo Santi (1944-2022) per tanti anni presidente del Comitato scientifico”.

Qual è, in previsione dell’inizio dell’evento, l’obiettivo principale che si vuole raggiungere?

“Certamente il primo obiettivo è di ordine educativo. Quest’anno si celebrano i sessant’anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II e dalla promulgazione della costituzione sulla sacra liturgia Sacrosanctum concilium (4 dicembre 1963). A questo obiettivo si connette poi naturalmente quello di attrarre sempre più espositori che si servano di Koinè come di una vetrina privilegiata e sempre più visitatori interessati e consapevoli.

Il programma di Koinè 2023 su: https://bit.ly/3yMBDxa

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