C.S. PATRIA. Il Paese di Caino e Abele, 25 -27 novembre

Gli anni di piombo, le stragi, gli eroi e i malvagi che hanno fatto la storia del Paese. Torna in scena PATRIA – Il paese di Caino e Abele

“Al mio paese è più probabile saltare per aria in una stazione che ricevere una lettera in cui tuo fratello confessa di essere un terrorista. Ma non so se questo vuol dire che ci sono pochi terroristi, troppe bombe, o solo poche persone che dicono la verità”.

Torna in scena, dopo il debutto dello scorso weekend, PATRIA – Il paese di Caino e Abele, nato da un’idea di Fabio Banfo, Giacomo Ferraù e Giulia Viana, coproduzione del Centro Teatrale MaMiMò e della compagnia Eco di Fondo.

Ci sono esplosioni che durano poco. Altre che durano una vita intera”. 

Al centro dello spettacolo c’è la Storia, quella con la S maiuscola, che caratterizza il secondo dopoguerra italiano con stragi, golpe, terrorismo, lobbies, mafie, servizi segreti. Un racconto inevitabilmente tragicomico, dove le memorie degli eroi e quelle dei malvagi si mescolano indissolubilmente con la storia, con la s minuscola, di due fratelli, Caino e Abele. Una biografia famigliare che finisce per diventare la biografia di una nazione. 

Lo spettacolo, interpretato da Fabio Banfo, regia Giacomo Ferraù, aiuto regia Giulia Viana, scene Stefano Zullo in collaborazione con Maria Paola Di Francesco, assistente alla regia Maria Francesca Rossi, andrà in scena al Teatro Piccolo Orologio di via Massenet venerdì 25, sabato 26 novembre – ore 21, e domenica 27 novembre – ore 17. 

Gli anni di piombo, con la loro scia convulsa di stragi, tentativi di golpe, terrorismo, lobbies, mafie, servizi segreti, fanno da spina dorsale e sfondo in movimento alla storia di Abele, un “idiota Dovstoevskiano”, alla spasmodica ricerca del fratello, Caino, scomparso in un attentato ferroviario (la strage dell’Italicus). 

E se il fratello non se ne fosse mai andato? E se fosse lui, il terrorista? Se fosse un mafioso?

Forse è implicato talmente a fondo nelle efferate vicende raccontate da dover scomparire per forza.

O forse è semplicemente morto come tanti in uno dei mille misteri rimasti senza risposta di quegli anni incredibili.

Il sottile filo della memoria che si fa ricerca e racconto, stretto nell’angusto spazio dai confini rarefatti che la scenografia ricrea sul palcoscenico, ripercorre di esplosione in esplosione la vita ferita di questo piccolo microcosmo, di questo piccolo paese che si chiama Patria e che rappresenta, nelle sue dinamiche, l’intera Italia. Si sforza di ricucirne gli strappi e dare nuovo senso e dignità, alla ricerca, talvolta frustante, della verità, come una tela di Penelope che da troppe parti viene disfatta nel momento stesso in cui la trama viene intrecciata.  Scorre inesorabilmente verso una fine lenta e pietosa, indifferente ad i suoi figli che vanno e vengono. 

Non era una gran vita” confessa Abele, “non era un gran paese. Ma era la mia, la nostra Patria. E adesso non c’è più. Adesso non ci siamo proprio più…”.

Come dice il testo, una vita che può essere contenuta all’interno di una sola esplosione, di una bolla, da cui grida la sua inesausta sete di verità. 

CENTRO TEATRALE MaMiMò

Il Centro Teatrale MaMiMò è un polo culturale nato nel 2004 e gestisce il Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia e al cui interno sono attive una Compagnia, che produce spettacoli di prosa, teatro ragazzi ed eventi culturali, e una Scuola di Teatro. La forma artistica è quella di un teatro colto e popolare insieme, atto collettivo di un gruppo riunito da una visione comune. Il Centro Teatrale MaMiMò è sostenuto dal 2012 dalla Regione Emilia Romagna come Organismo di produzione di spettacolo attraverso la L.13/1999, ed è riconosciuto dal MIC come Impresa di produzione di teatro di innovazione nell’ambito della sperimentazione. I direttori artistici sono Marco Maccieri e Angela Ruozzi. www.mamimo.it

COMPAGNIA ECO DI FONDO

Eco di fondo è una compagnia teatrale fondata nel 2009 da Giacomo Ferraù e Giulia Viana, entrambi diplomati all’Accademia dei Filodrammatici di Milano. La compagnia viene riconosciuta nel 2018 dal MiBAC come Impresa di Produzione Under 35. 

Eco di fondo ha vinto diversi premi, tra cui il Premio Riccardo Pradella  nel 2014 per “la sensibilità di confrontarsi con il contemporaneo e di svolgere una continuativa ricerca su temi etico sociali”. Selezionati da Inbox con Orfeo Ed Euridice (testo e regia César Brie, Teatro Presente-Eco di fondo, 2014), finalisti al Premio Scenario Infanzia con Nato ieri (2012), Premio Fantasio Piccoli con Sogni (2010), Premio ANPI Cultura con Le rotaie della memoria (2008). Sostenuti da MiBAC e SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” per lo spettacolo Dedalo e Icaro produzione Teatro dell’Elfo ed Eco di fondo. www.ecodifondo.it

INFO E PRENOTAZIONI

Biglietto mecenate: €20, per contribuire con una piccola donazione alle attività del MaMiMò
Biglietto intero €15, biglietto ridotto €13, soci MaMiMò €10

Per informazioni e prenotazioni: www.mamimo.eventbrite.it, biglietteria@teatropiccolorologio.com, www.mamimo.it, 0522-383178, dal lunedì al venerdì, 9:30-13:30 e 14:30-18:30 e nei giorni di spettacolo.

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