Fondazione Manodori: approvato piano erogativo e linee guida per il 2023

2 milioni e 800mila euro per il territorio reggiano. Il consiglio generale della Fondazione Manodori ha definito l’obiettivo delle erogazioni per il 2023, le linee guida di gestione e le priorità per gli interventi. 

La Fondazione garantisce quindi l’erogazione dei fondi a favore della propria comunità, con una particolare attenzione alle situazioni di svantaggio e vulnerabilità.

I contributi del prossimo anno andranno a favore di progetti per bisogni prioritari e che rispondano ad esigenze concrete. Sono previsti bandi per intervenire sulle nuove fragilità, amplificate dalle ricadute sociali del complicato contesto economico ed internazionale. In particolare, un bando per il welfare e l’adesione al fondo nazionale per percorsi di contrasto alla povertà educativa di bambini e adolescenti. Verranno privilegiate le iniziative realizzate in rete tra soggetti diversi, in grado di generare altre risorse e il coinvolgimento di tutta la collettività.

È stato inoltre di recente lanciato un fondo per la Repubblica Digitale che sostiene progetti rivolti alla formazione informatica, tesi a diminuire il divario del nostro Paese in quest’ambito rispetto al resto d’Europa. La Fondazione Manodori partecipa all’iniziativa, nata da un accordo tra il ministero per l’Innovazione, quello dell’Economica e Acri, e promuoverà i bandi che verranno proposti presso enti, istituzioni ed organizzazioni del terzo settore del territorio reggiano.

“Occorre prendere coscienza dei cambiamenti in atto nelle nostre comunità. – afferma Romano Sassatelli, presidente della Fondazione Manodori – In accordo con altre istituzioni, abbiamo quindi proposto bandi che possano contribuire ad affrontare queste criticità. I nuovi strumenti attivati saranno utili a sostenere i soggetti più fragili e tutte quelle realtà che faticano ad adeguarsi o dovranno rimodulare la propria operatività”. 

Nei prossimi mesi e per il 2023, la Fondazione Manodori si attiverà per essere ancora più vicina a tutti gli enti e le associazioni che fanno parte dei settori in cui interviene. L’ascolto  e il dialogo costante con le organizzazioni del territorio che operano nel welfare, nell’educazione, nella cultura e nella salute pubblica ha favorito la messa in campo di iniziative tese a rispondere alle esigenze più immediate e a supportare quelle si profileranno.

“Saremo tutti impegnati – prosegue Sassatelli – a dare supporto agli enti pubblici, alle scuole, ai presidi ospedalieri e sanitari, alle parrocchie e al mondo del volontariato e della cooperazione sociale, ai soggetti attivi nella gestione dei luoghi di cultura, come teatri e musei. Molti sono in difficoltà a fare fronte a questa fase critica, o impegnati a loro volta a dare supporto alla comunità, e cercheremo di dare tutto il nostro aiuto”. 

“Intendiamo anche rafforzare il nostro impegno sulle tematiche ineludibili del cambiamento climatico e della protezione della qualità ambientale, soprattutto in ambito educativo”.

Il 2022 si conferma un anno complesso sui mercati internazionali e sta emergendo una situazione che non ha precedenti nella storia finanziaria degli ultimi decenni. 

A causa di tale andamento e dello scenario di incertezze per il futuro, la Fondazione Manodori ha improntato la gestione del patrimonio e degli investimenti ad una particolare cautela, ridisegnando il percorso di diversificazione del proprio portafoglio per limitare l’impatto della volatilità dei mercati. 

“In quest’ottica – precisa Sassatelli –  proseguirà la graduale riduzione della concentrazione sul settore bancario, compatibilmente con le condizioni di mercato, e l’impostazione di piani operativi e tempistiche coerenti con la conservazione del patrimonio e la stabilità delle erogazioni”.

Già dallo scorso anno, è entrato a pieno regime l’utilizzo di tutti gli spazi di Palazzo da Mosto che attualmente sta ospitando mostre ed iniziative didattiche e culturali gestite dalla Fondazione Palazzo Magnani, aule di studio dell’Istituto di Studi Musicali Peri-Merulo e uno studentato in appoggio alla sede reggiana dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

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