Il vostro cane sbadiglia? Non è annoiato o affaticato: lo sbadiglio è uno dei cosiddetti “segnali calmanti” che il cane mette in atto per tranquillizzare se stesso, in situazioni che lo mettono a disagio, o per inibire eventuali comportamenti aggressivi altrui in situazioni di potenziale pericolo.
Madre Natura ha come scopo primario la conservazione della specie per cui gli animali sociali, che devono condividere spazi, cibo e risorse in genere, non hanno alcun interesse ad aggredirsi tra loro e hanno elaborato una serie di segnali comunicativi volti a ridurre la possibilità di conflitti.
Potete notare che il vostro cane sbadiglia nella sala d’attesa del veterinario, se si trova in una situazione che lo mette a disagio o che gli fa paura, ma anche se assiste ad un litigio acceso fra persone.
Conoscere questi segnali è importante, perché così il nostro amico a 4 zampe ci comunica il suo stato d’animo e allo stesso modo possiamo utilizzarli per calmarlo e rassicurarlo.
Quando passeggiando con il nostro cane ne incontriamo altri, possiamo osservare una serie di convenevoli: chi si lecca il naso, chi gira la testa, chi alza una zampetta.
Se osserviamo due cani liberi difficilmente si avvicineranno in modo diretto, ma faranno una grossa curva durante la quale, a testa bassa o addirittura girata, annuseranno a terra (fingendosi interessati ad altro) senza guardarsi negli occhi; il più giovane abbasserà la coda scodinzolando e, se tutto è tranquillo, si inchinerà sollevando il posteriore per invitare l’altro al gioco.
L’avvicinamento con fare agitato, repentino e accompagnato da urla è spesso messo in atto dai bambini, che sono ad altezza muso del cane e lo guardano dritto negli occhi: l’unione di questi comportamenti viene letta dal cane come una vera e propria aggressione e può sfociare in spiacevoli incidenti.
Il “freezing” (immobilizzarsi), meglio ancora se a pancia all’aria, è un segnale di pace usato spesso dai cuccioli in soggezione di fronte ad un soggetto adulto.
Anche il grattarsi è un segnale che il cane mette in atto per stemperare la tensione: mentre uno si gratta non può certo aggredire il suo avversario!
Tutti questi rituali sono segnali volti ad evitare inutili tensioni: non comprenderli o fraintenderli può avere conseguenza pericolose.
Noi Medici Veterinari impariamo presto (sul campo e a volte a nostre spese!) a riconoscere i segnali di disagio dei nostri pazienti, per tenere al sicuro le nostre mani durante le procedure di una visita clinica. Se un cane che sto visitando mi mostra i denti e ringhia, ciò che mi sta comunicando sarebbe chiaro anche ad un bambino: “smetti di fare ciò che stai facendo perché mi fai male o mi dai fastidio!”.
Se faccio attenzione potrò accorgermi che prima di arrivare al tentativo di morso quel cane avrà girato la testa, poi si sarà leccato impercettibilmente il muso, e solo dopo avrà scoperto i canini: in pratica ha cercato di avvertirmi in tutti i modi!
“Cave canem” dicevano i latini, certo… ma attenzione soprattutto a ciò che ci sta dicendo!