Si moltiplicano le iniziative spontanee dedicate all’accoglienza dei bambini ucraini che, insieme a mamme e nonne, stanno fuggendo da un paese in guerra per cercare rifugio, conforto e sostegno, anche solo momentaneo, nei paesi europei, tra cui il nostro.
Molti sono arrivati anche a Reggio Emilia, ospiti di famiglie, enti, associazioni sportive, di volontariato e società di servizi alla persona, tutti pronti a costruire una rete di assistenza indispensabile per garantire loro beni e servizi primari e accogliere le loro storie e i loro desideri. Questi bambini e le loro mamme in fuga da uno scenario crudele di guerra hanno bisogno di recuperare serenità, in un ambiente accogliente in cui trovare affetto e solidarietà.
Questo l’obiettivo dei “Laboratori di Pace”, nati dall’idea di alcuni cittadini, tra cui il promotore Regi Kacaku, subito accolta da Associazione Ucraini d’Italia, Consorzio Quarantacinque, Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia, Pause Atelier dei Sapori di Fondazione Reggio Children (laboratorio di ricerca di Fondazione Reggio Children dedicato al gusto e al benessere), Coopselios, Associazione Casina dei Bimbi, Cooperativa sociale Augeo, Cooperativa sociale Rigenera, Insight Migration, Associazione sportiva Nuova Cupola.
Il progetto, che coinvolge complessivamente circa 50 bambini e ragazzi, dai 3 ai 16 anni, con le relative mamme e nonne, offre loro un aiuto, in un clima di serenità e di gioco, ad affrontare questo tempo tragicamente sospeso. Il gioco è centrale all’esperienza di vita, inteso come atteggiamento verso sé e la comunità, attraverso cui bambini e adulti costruiscono esperienze all’insegna della reciprocità. Il programma settimanale prevede quindi attività ed esperienze attraverso le quali approfondire insieme nuove conoscenze, incontrare le idee degli altri, trovare accordi, divertirsi.
Dai laboratori artistici e creativi, con anche l’utilizzo di materiali di recupero, alle letture animate di storie e libri in ucraino, italiano e inglese, dai laboratori sensoriali e musicali alle lezioni di danza e di discipline sportive diverse, dalle lezioni di italiano, per facilitare l’integrazione, ai corsi e atelier di cucina dedicati alla preparazione di ricette reggiane e ucraine insieme, perché è a tavola che si condividono i sapori e si stringono le amicizie.
Le attività, iniziate nel mese di maggio negli spazi dei Chiostri di San Pietro e del Laboratorio Aperto, hanno registrato fin dall’inizio un ottimo riscontro in termini di partecipazione e di gradimento pertanto stanno proseguendo anche nel mese di giugno con una nuova calendarizzazione.
In particolare, grazie al prezioso aiuto di Ruslana Valchuk dell’Associazione Ucraini d’Italia, sono previste lezioni di italiano per i bambini, i quali avranno la possibilità di partecipare anche ai diversi grest e campi estivi organizzati a Reggio Emilia.
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