Reggio-Zytomyr: un profondo legame con l’Ucraina

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C’è un filo rosso che lega profondamente Reggio all’Ucraina, in particolare a Zytomyr dove nel 1994 don Giuseppe Dossetti ha aperto una scuola che prevede l’insegnamento dell’italiano. Un legame che in questi drammatici momenti, a seguito della invasione da parte della Russia e della guerra, si sta rafforzando e soprattutto si manifesta attraverso una grande solidarietà con il popolo ucraino: aiuti e accoglienza.

Ne ha diffusamente parlato lo stesso don Dossetti, parroco dell’unità pastorale “Santa Maria Maddalena” e presidente del CeIS, martedì 3 maggio nel corso di un incontro promosso dal Lions Club Reggio Emilia Host Città del Tricolore. Introducendo la serata, il presidente Vincenzo Aiello ha sottolineato il costante e intenso impegno di don Dossetti a favore dei giovani e della Ucraina, una terra di confine. Inoltre ha evidenziato l’impegno umanitario del Club a favore dei profughi e il service che intende realizzare a loro sostegno.

Nel suo intervento don Giuseppe ha ripercorso le tappe dei rapporti con Zytomyr, l’apertura della scuola nel 1994 grazie ai contatti con un gruppo di amici ucraini e le peculiarità della scuola – oggi gestita dai salesiani – che accoglie 210 allievi, bambini e ragazzi, molti dei quali oggi hanno dovuto lasciarla.

Il relatore ha dimostrato una particolare conoscenza delle vicende storiche, politiche ed ecclesiali dell’Ucraina, inquadrando così chiaramente il conflitto in corso e ben focalizzando aggressore e aggredito. Don Giuseppe ha altresì evidenziato che a Leopoli esiste ancora oggi un palazzo con l’insegna del leone di San Marco: qui risiedeva l’agente di Venezia, segno – nel passato – dell’attenzione italiana per questa terra.

Il presidente del CeIs, canonico della basilica del Santo Sepolcro in Gerusalemme, ha anche delineato la situazione degli oltre tremila profughi ucraini oggi a Reggio, enucleando i problemi connessi all’inserimento scolastico, alla ricerca di abitazioni e al sostegno alimentare.

Alla relazione di don Dossetti ha fatto seguito un articolato e partecipato dibattito.

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