Il valore dell’architetto

  • “Non chiedere al cuggino, chiama un architetto”, usare l’ironia per un messaggio importante
  • Il ruolo di 870 professionisti iscritti all’Ordine reggiano nella valorizzazione della città
  • Un nuovo modo di comunicare l’architettura: divulgazione e professionalità 

È ironica e contiene un messaggio importante, la nuova campagna di sensibilizzazione dell’Ordine degli Architetti P.C.C. di Reggio Emilia.  

“Non chiedere al cuggino, chiama un architetto”; è l’invito che i professionisti reggiani rivolgono a tutta la comunità, accompagnato da fotografie di interventi ultimati con sviste ed errori che un esperto non avrebbe mai fatto. Un amico dell’amico, una persona senza competenza, il “cuggino” per antonomasia, invece, si.

Le affissioni sono posizionate nelle principali strade della città e in alcuni Comuni della provincia, andando così a coinvolgere tutto il territorio. Un’iniziativa ironica per sottolineare l’importanza di rivolgersi agli architetti e con l’obbiettivo di aprire un dialogo sul progettare e costruire bene, facendo fronte a quell’approccio che già Elio e le Storie Tese canzonavano nel 1996: il “Cugginismo”. 

Un impegno, quello degli architetti reggiani, che si colloca in un tessuto socio-economico in fermento. Nel 2021 sono stati autorizzati dal Comune emiliano 4.000 interventi edilizi, concentrati soprattutto nel centro storico, con 271 cantieri, e nel polo industriale di Mancasale, con 222 ristrutturazioni avviate in cinque anni.

Molto ha fatto il traino del Superbonus, che in Emilia-Romagna ha portato 980 milioni di investimenti. Una boccata d’ossigeno, dopo il periodo pandemico e la crisi del settore iniziata nell’ormai lontano 2008, con un balzo complessivo del fatturato che gli analisti stimano del 27% e la prospettiva di nuove assunzioni in aumento del 35%.

Si parla quindi di un sistema casa che, a Reggio, conta 11.600 imprese e le sole realtà artigiane che investono 26.400 addetti, con l’epidemia da Covid-19 e i conseguenti lockdown che hanno dimostrato l’inadeguatezza degli spazi abitativi e dell’equilibrio domestico.

«Abbiamo pensato – spiega Andrea Rinaldi, presidente dell’Ordine degli Architetti di Reggio Emilia– ad una campagna non intellettuale, complessa, elaborata, ma semplice, diretta, intuitiva, per aprire le porte e permettere di entrare ad un pubblico più ampio a conoscere identità valori e potenzialità del mestiere di architetto.

La campagna affissioni è il primo passo di un percorso che con azioni, messaggi e stili differenti ci porteranno a comunicare meglio il nostro mestiere e a essere più vicini alle esigenze delle persone, seguendo una responsabilità sociale e umana, oltre che ambientale e territoriale».

Un’iniziativa pensata anche per sfatare i «molti pregiudizi che ruotano intorno alla figura dell’architetto, al contrario sempre più indispensabile per organizzare e pensare gli spazi in cui viviamo». 

Per questo motivo le competenze e la formazione continua degli architetti devono rientrare all’interno del dibattito pubblico. L’Ordine adotterà una nuova comunicazione, più divulgativa e destinata a un pubblico eterogeneo, senza però trascurare i contenuti tecnici rivolti agli addetti ai lavori.

L’Ordine si avvarrà, oltre all’iniziativa nelle strade, dell’attività nei profili social, del rilancio della campagna il Giuramento Vitruviano, vero e proprio patto tra l’Architetto e il bene comune. Nato nel 2016 da un’idea di Andrea Rinaldi in collaborazione con il Centro Studi Vitruviani, il giuramento messo in pratica per la prima volta a Reggio Emilia si configura a tutti gli effetti come un impegno deontologico, etico e sociale.

La rivista tematica Architettare, in concomitanza con l’Assemblea annuale dell’Ordine che si terrà il 20 aprile, dal titolo Circolare affronterà temi come l’economia e una visione urbana sostenibile, dandosi anche una nuova veste grafica.

Si susseguiranno poi iniziative ed eventi per comunicare alla città e ai professionisti il valore imprescindibile dell’architettura.

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