Buio, silenzio, raccoglimento hanno fatto da sfondo nella chiesa cittadina di Sant’Agostino la sera della Domenica delle Palme alla narrazione della Passione di Gesù raccontata attraverso la testimonianza di chi ne fu allora testimone e contrappuntata da brani musicali.
Unico punto focale, sempre illuminato, era la riproduzione dello splendido Crocefisso ligneo, opera giovanile di Michelangelo e conservato nella sagrestia della basilica fiorentina di Santo Spirito.
Una sacra rappresentazione sul tipo di quelle medievali – jeu, mystère, in francese – elaborata e allestita dalla parrocchia dei Santi Agostino, Stefano e Teresa, con il coordinamento di Elena Ghinolfi e Marcella Mastropietro e l’assistenza tecnica di Matteo Curti, liberamente tratta da “Io c’ero” di Michele Casella.
Un’iniziativa che ha coinvolto le comunità della nuova parrocchia e che è stata seguita con attenzione dal pubblico: un’occasione preziosa che ha sapientemente introdotto la Settimana Santa. L’applauso finale – l’unico per non interrompere la tensione della rappresentazione – ha sottolineato quanto la narrazione sia stata coinvolgente.
Una rappresentazione che è stata idealmente dedicata, come ha indicato Elena Ghinolfi, al diacono permanente Giorgio Barigazzi che assieme alla moglie Lucia Ianett aveva recuperato anni fa il libro.
Le voci narranti erano di: Roberto Campioli (introduzione e conclusione), Emanuele Manghi (Giuda), Leopoldo Barbieri Manodori (Pietro), Romano Saldi (Pilato), Paolo Avanzini (Simone di Cirene), Maria Chiara Trapasso Colli (donne di Gerusalemme), Tiziana Vellani (Maria), Samuele Gozzi (il discepolo che egli amava), Lucianio Malvolti (il malfattore), Davide Blagg (il centurione), Marta Davoli (Maria di Magdala), Antonio Burani (letture evangeliche).
L’ensemble musicale era composto da: Lucia Molendi e Samuele Gozzi (flauto), Elena Ferrari e Sara Gozzi (violino), Susanna Picciati e Alessandro Malvolti (violoncello); il coro da: Claudia Bugli, Anna Gozzi, Samuele Gozzi e Paolo Avanzini; con la direzione musicale di Maurizio Gozzi.
Giuseppe Adriano Rossi