Il San Giuseppe di Bologna vince la finale regionale della nona edizione della Junior Tim Cup, battendo per 4-2 l’oratorio Santa Croce di Reggio Emilia, ossia il Progetto Aurora, sul campo neutro di San Donnino di Modena.
I veri trionfatori di questa manifestazione, al di là del risultato sportivo, sono stati però tutti i ragazzi che hanno partecipato a questo splendido evento e che hanno portato avanti i valori dell’inclusione, dell’integrazione e del rispetto degli altri, seguendo il solco tracciato dagli organizzatori che hanno chiesto loro di sviluppare progetti e messaggi concreti sul tema “Keep Racism Out”, ossia “tieni fuori il razzismo”.
A tal proposito, questo torneo giovanile di calcio a 7 a livello nazionale, riservato agli Under 14, dopo aver coinvolto oltre 65mila ragazzi, 5mila oratori e fatto disputare più di 25mila partite in tutta Italia negli anni precedenti, in questa nona edizione ha permesso la diffusione del valore dell’anti-razzismo attraverso la creazione di vari striscioni, ideati proprio dai ragazzi, finalizzati a dare un segnale forte anche al calcio nazionale, del desiderio, da parte di tutti, di uguaglianza e di inclusione.
“Per noi è un principio fondamentale – spiega Max Tarbelloni, allenatore dei 2008 del Progetto Aurora – Io ho attualmente in squadra 33 ragazzi, dieci dei quali sono di colore e tra gli altri sono rappresentate varie nazionalità. Nella nostra società si dà spazio chiunque: a chi non ha mai giocato e ai giocatori che invece hanno abilità e ognuno ha la possibilità di mettere in mostra ciò che vale o di imparare se non ha le basi.
L’importante è che i ragazzi si divertano e crescano con principi sani. La finale regionale? E’ già stata una grande soddisfazione averla raggiunta; peccato sia stata persa: i ragazzi erano molto emozionati e il primo tempo lo abbiamo regalato ai nostri avversari, tant’è che si è chiuso con un netto 4-0 per loro.
Nella ripresa, invece, abbiamo capito che potevamo ribaltare la situazione e abbiamo segnato due gol, giocando molto bene, poi il loro portiere ha parato ogni nostra conclusione e il risultato non è più cambiato. Sarà per la prossima volta. Questa finale regionale, comunque sia andata, è stata qualcosa che rimarrà per sempre nei loro cuori”.
Prima della gara, il capitano della squadra guidata da Max Tarabelloni e Graziano Bigliardi, Ouhya Mouhad, di origini marocchine, ha ricevuto, assieme al calpitano del San Giuseppe di Bologna, la maglia con riportato il leitmotiv dell’intera manifestazione “
“A mio avviso – conclude Max Tarabelloni, lanciando un suggerimento agli organizzatori per la prossima edizione – sarebbe bello ampliare questo torneo anche ai ragazzi più grandi, in modo che tali valori possano essere davvero fatti propri nel processo di crescita di ogni giovane atleta”.
Lorenzo Chierici