Frammenti d’arte e di vita: l’arte di Carlo Santachiara in una mostra a Reggiolo

L’arte di Carlo Santachiara entra a Palazzo Sartoretti. Sabato 26 marzo, nelle sale a piano terra del Palazzo, appuntamento con la mostra “Carlo Santachiara, frammenti d’arte e di vita”, un omaggio all’opera dell’artista che ha lasciato una traccia importante nella vita culturale reggiolese, in Italia e all’estero.

La mostra, a cura di Filippo Cavazzoni e Federica Merighi e promossa dal Comune di Reggiolo in collaborazione con l’Associazione culturale “Carlo Santachiara, per Bettina e Matilde”, proseguirà fino al 10 luglio.

Il percorso espositivo, il primo allestito negli spazi dedicati alle mostre temporanee, raccoglierà una selezione di opere capaci di descrivere l’ampia attività artistica di Carlo Santachiara (1937-2000): sculture che esprimono il movimento e la plasticità tipiche dello stile dell’artista; disegni che denotano la grande abilità tecnica, come il ciclo “Nell’acqua” o quello dedicato alla “Gita sul Po”, ma anche le angosce e la violenza degli anni ‘70.

Tra le opere anche un’ampia selezione delle sue strisce, alcune delle quali furono pubblicate alla fine degli anni ‘60 sulla rivista Eureka, con protagonista il suo alter ego Sordello, un ometto anarchico, ribelle, in lotta col mondo, ma dotato di una straordinaria ironia.

L’inaugurazione della mostra sarà l’occasione per parlare della vita dell’artista e approfondire, grazie agli interventi di esperti e artisti, un percorso artistico suggestivo, che offre spunti riflessione ed emozione.

Alle ore 16, nella Sala dei Miti, interverranno il sindaco di Reggiolo Roberto Angeli, l’assessore alla Cultura Franco Albinelli, il direttore artistico di Palazzo Sartoretti “Museo tra le Mura” Lorenzo Respi, il presidente dell’Associazione culturale Carlo Santachiara, per Bettina e Matilde, Filippo Cavazzoni.

Alle ore 16.30 è prevista la proiezione del video-racconto “Vivo quasi felice”, ideato da Bettina Dürr e realizzato da Rocco Casaluci. A seguire un incontro, moderato da Filippo Cavazzoni, con scultore Marco Marchesini e l’artista Andrea Mohr.

Alle ore 17.15 l’inaugurazione della mostra nelle sale al piano terra del Palazzo.

“Questo battesimo per i nuovi spazi di Palazzo Sartoretti – ha spiegato il sindaco Angeli – è motivo di grande soddisfazione. Il fatto che l’attività espositiva si apra proprio con un omaggio a Carlo Santachiara è un modo per ricordare il forte legame che, ancora oggi, Reggiolo ha con questo grande artista.

Un legame affettivo che ripercorre la storia del ‘900. Nel percorso espositivo i visitatori troveranno anche una parte dello studio dell’artista e la sua scrivania. Un modo per raccontare un’esperienza e una passione ancor oggi nei ricordi dei reggiolesi”.

Nato a Reggiolo il 27 novembre 1937, Carlo Santachiara mostra sin da bambino una spiccata abilità nel disegno. Per consentirgli di frequentare il liceo artistico l’intera famiglia si trasferisce a Bologna.

Qui, nel 1961, si diploma con il massimo dei voti all’Accademia di Belle Arti. In seguito ottiene una cattedra presso il liceo bolognese dove aveva studiato. Per il modo in cui interpreta il ruolo di insegnante sarà particolarmente benvoluto e stimato dai suoi studenti.

Già negli anni Sessanta comincia la sua partecipazione a mostre collettive e non tardano ad arrivare premi e riconoscimenti. Nel 1966 pubblica il romanzo a fumetti “Il caso limite” e, nello stesso anno, il suo Sordello viene premiato come miglior nuovo personaggio al Salone internazionale Lucca Comics. 

L’inquietudine e la complessità del periodo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ‘70 entrano nelle sue opere e nei temi da queste toccati. Sviluppa un’intensa attività espositiva con mostre personali e collettive di scultura e disegno in varie città italiane ed europee

Lasciato l’insegnamento, nel 1991 si ritira a lavorare nello studio di Reggiolo. Poco prima della sua morte, avvenuta il 2 novembre del 2000 a Bologna, Santachiara riesce a terminare il monumento ai Caduti della Grande Guerra (La guerra – la pace), installato nella piazza di Reggiolo, che può essere considerato il suo testamento spirituale e artistico.

Di recente, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere la figura e le opere dell’artista reggiolese, è nata l’Associazione culturale “Carlo Santachiara, per Bettina e Matilde”.

La mostra, a ingresso libero, rimarrà aperta tutte le domeniche fino al 10 luglio, dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle ore 18.00.

Per informazioni: info@reggioloattiva.it o Reggiolo Attiva su Facebook e Instagram.

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