Fin dagli albori del pensiero il cielo ha costituito un ambito di grande interesse per gli uomini. Già una delle opere di Aristotele si chiamava De Caelo, proprio per l’ambito che si proponeva di investigare. Pensiamo anche ai grandi navigatori o viaggiatori dei secoli passati che si spostavano basandosi sulle costellazioni.
Uso anche io l’immagine delle stelle per descrivere il centro del ministero di Mons. Francesco Marmiroli, o come tutti lo conoscono, don Francesco: Cristo infatti è la sua stella, ciò che ha sempre costituto il punto di riferimento del suo agire nella galassia della Chiesa, dei fratelli e confratelli che ha servito nei suoi sessanta anni di sacerdozio. Leggendo il suo curriculum possiamo dire che non manca nulla: parroco per venti anni, vicario generale per quasi altrettanti e delegato vescovile per una serie infinita di incarichi. Diverse sono le comunità da lui servite: prima Montecchio che lo avuto molti anni come parroco, poi la nostra diocesi e infine l’unità pastorale “Beata Vergine della Porta” di Guastalla.
Un cammino attraverso comunità molto differenti, con incarichi altrettanto diversi, ma quando si ha chiara la propria Vocazione ( intesa nel senso più alto del termine) si è anche capaci di portare Gesù alle persone che si incontrano e di cui si è al servizio. Una vocazione al sacerdozio nata dal clima di Fede vissuto in famiglia e dal desiderio di emulare ciò che il sacerdote (incarnato dal suo parroco di allora) faceva. Una vocazione capace di generare alla vita nella Fede tante altre persone. Sono ancora vivi a Montecchio i ricordi del suo passaggio tra campeggi, grest, momenti di preghiera, formazione liturgica, apertura al mondo tramite il rapporto con le missioni … esperienze che hanno fatto toccare Cristo ai fratelli.
Del resto è questo che è chiesto a chi consacra la propria vita al Signore: aiutare gli altri a trovarLo. D’altra parte anche in Diocesi tutti hanno presente il dono prezioso che è stato l’ascolto e il consiglio rivolto a tutti quelli che lo chiedevano a don Francesco. Come pure a Guastalla è risaputa la voglia di essere anche ancora un messaggero di Cristo che lo porta a stare sempre in mezzo alle famiglie, ai giovani e agli anziani in oratorio o in chiesa.
Potrei raccontare diversi episodi che dicono di quanta stima ci sia nei cuori delle persone ma desidero concludere con questo dialogo simpatico che mi è stato riferito e che dice di come la vicinanza tra don Francesco, Cristo e il servizio alla Sua Chiesa sia evidente:
– Don Francesco ha creato il mondo? – chiede un adulto
– No, l’ha creato Dio! – risponde un sacerdote
– Ma don Francesco c’era alla creazione del mondo? – incalza questo signore
– Sì ed era il Vicario generale! – conclude scoppiando a ridere il sacerdote
Chiediamo il dono al Signore di tante e sante vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa perché, persone infiammate da Cristo, possano portarlo anche nei cuori delle persone di oggi.
Leonardo Mammi