CCIAA: Conflitto e restrizioni UE, attenzione ai prodotti responsabili

Difficile dire con certezza quanto peserà il conflitto in Ucraina sull’economia reggiana, che nel 2021 ha realizzato un fatturato export di 335 milioni sui mercati di Russia, Ucraina e Bielorussia.

Certo è che le conseguenze si faranno sentire a maggior ragione dopo l’adozione, il 15 marzo, del quarto pacchetto di restrizioni UE nei riguardi della Russia; al pari dei precedenti, ha lo scopo di ridurre le esportazioni, verso quel Paese, di componenti o beni tecnologici che ne possano rafforzare la struttura strategico-militare. 

In particolare, sono state stabilite limitazioni alla vendita da parte di soggetti europei a soggetti russi di materie prime (come ferro e acciaio e beni di lusso), che vanno ad aggiungersi al divieto di esportazione, già precedentemente adottato, di prodotti a duplice uso (dual use), per la raffinazione del petrolio e beni aerospaziali. Le sanzioni sono state inoltre estese alla Bielorussia, per il coinvolgimento nell’aggressione militare a danno dell’Ucraina.

A questo proposito, la Camera di Commercio sottolinea che, al momento, non vi è un divieto generale sull’esportazione. Le singole imprese, però, devono essere consapevoli che, a seguito delle restrizioni già adottate dai regolamenti europei, dovranno verificare a priori se i loro beni rientrano nelle categorie soggette a restrizione, col rischio, in caso di inottemperanza, di vedere applicate nei propri confronti le misure previste in caso di violazione (fa riferimento il DL del 15 dicembre scorso, n. 221).

Questo implica il fatto che le imprese stesse, al fine di non incorrere in violazioni delle misure, dovranno prevedere un sistema di controllo e screening idoneo a determinare se i propri prodotti possono rientrare all’interno di quelli sottoposti a divieti e, soprattutto, identificare il possibile utilizzo e utente finale degli stessi beni. 

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha costituito un’Unità di crisi a sostegno delle imprese esportatrici verso i Paesi coinvolti dal conflitto e dalle conseguenti sanzioni. In tale contesto è stata creata una casella di posta elettronica dedicata, alla quale le imprese possono indirizzare le proprie richieste di informazioni, all’indirizzo: export.crisiucraina@esteri.it. 

Inoltre, la Camera di Commercio ricorda che, attraverso il sito www.re.camcom.gov.it è possibile restare aggiornati in merito alle sanzioni in vigore, consultando la pagina dedicata “Conflitto Russia-Ucraina: informazioni per le aziende”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *