“L’Apocalisse dovrebbe darci una specie di patrimonio di fantasia, di immaginazione che ci permetta di ritrovare la presenza del Signore e il suo mistero in persone, avvenimenti, cose, immagini: insomma, una trasfigurazione della realtà e questo è un cammino prezioso anche perché dovrebbe aiutarci a purificare l’immaginazione.
Questa purificazione è uno dei grandi campi del cammino dell’ascetica. L’unico modo per purificare tutte quelle immagini che ci portiamo dentro al cuore e che sono fondamentalmente egoistiche, è quello di sostituirle con altre che vengono dal Signore e che ci riconducono istintivamente, facilmente a Lui.
È il cammino che hanno tentato di fare i padri del deserto attraverso l’abbandono della vita delle città, del mondo, per trovarsi soli con il Signore. Essi desideravano purificare anche i sentimenti profondi istintivi che non sono peccato, perché non dipendono ancora dalla volontà, ma che bloccano il cammino dell’uomo nella fede e nella carità e che hanno quindi bisogno di essere rigenerati, purificati, cristianizzati. Questo l’Apocalisse lo può fare molto bene”. Queste parole sono tratte dall’introduzione dell’autore, molto conosciuto in diocesi e non solo.
Luciano Monari, Apocalisse (Edizioni san Lorenzo 2021), 190 pagine, 15,99 euro.
Luciano Monari è nato a Sassuolo (Modena), in diocesi di Reggio Emilia – Guastalla, il 28 marzo 1942; ordinato presbitero il 20 giugno 1965; eletto alla sede vescovile di Piacenza – Bobbio il 23 giugno 1995; ordinato vescovo il 2 settembre 1995; nominato vice presidente della Conferenza Episcopale Italiana il 30 maggio 2005; trasferito a Brescia il 19 luglio 2007; divenuto emerito il 12 luglio 2017. Autore di numerosi saggi, articoli e pubblicazioni tra i quali ricordiamo “Sulla stupidità dell’idolatria. Meditazione su Geremia 2”, Morcelliana, “L’amore, la guerra e altre cose degli uomini che importano a Dio”, San Paolo, Cinisello Balsamo; “Vi annuncio una grande gioia. Meditazioni sul Vangelo di Luca”, Edizioni San Lorenzo, Reggio Emilia.