La festa di sant’Antonio Abate celebrata in chiesa a Cortogno

Domenica 23 gennaio nella chiesa parrocchiale di San Giorgio a Cortogno di Casina è stata celebrata la festività di sant’Antonio Abate, una delle ricorrenze più sentite dalle comunità contadine.
Il 17 gennaio di ogni anno nelle famiglie contadine si benedivano le stalle e si portavano gli animali domestici a benedire sui sagrati delle chiese.
È un rito antico che si perde nel tempo e nel quale si riconosce l’identità rurale che per secoli ha contraddistinto, e ancora contraddistingue, la fiducia dei contadini in un disegno più vasto.

Una devozione testimoniata anche dalle immagini o statue votive del santo esposte in molte stalle a protezione degli uomini e degli animali.
Durante la funzione religiosa il parroco di Casina don Carlo Castellini ha evidenziato la necessità di “allevare” non solo gli animali, ma anche la mente e il cuore delle persone con la Parola di Dio.

Erano presenti anche il sindaco di Casina Stefano Costi ed alcuni amministratori; il primo cittadino ha ringraziato i contadini presenti e coloro che conservano questa bella devozione. Sono stati poi distribuiti santini di sant’Antonio e boccette di acqua benedetta per benedire gli allevamenti e gli animali domestici.

La comunità tutta si è ripromessa di celebrare la festa in pienezza (speriamo già il prossimo anno!) concludendola – come da tradizione prima del Covid – con un abbondante pranzo fraterno, secondo l’invito di Neemia nella prima lettura: “Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza” (Neemia 8,10).

Domenico Amidati

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