La «Messa dell’Incoronazione» nella Basilica di San Prospero

Martedì 7 dicembre alle 21 nella Basilica di San Prospero a Reggio Emilia si terrà il concerto “Krönungsmesse”, la Messa dell’Incoronazione composta da Mozart, quale omaggio al vescovo Massimo in occasione del nono anniversario dell’ordinazione episcopale.

L’evento, promosso dall’Ente Cattedrale nell’ambito della rassegna “In attesa del Natale”, è ad ingresso libero con obbligo di mascherina e “green pass”, nel rispetto delle norme anti-Covid.

A proporre il concerto è l’Ensemble vocale e strumentale della Cappella Musicale della Cattedrale, per la direzione del maestro Primo Iotti. Soprani: Loredana Bigi, Anna Capiluppi, Sara Fornaciari; alti: Marialuisa Bartoli, Arianna Casini, Morena Vellani, Lucia Bagnoli; tenori: Andrea Caselli, Marco Guidorizzi; bassi: Stefano Mascetti, Fabio Miari, Paolo Picciati, Lorenzo Iotti. Di seguito l’introduzione al concerto, a cura dell’Ufficio Liturgico della Diocesi.

Il ventitreenne Wolfgang Amadeus Mozart, ritornato a Salisburgo, compone questa Messa, nonostante l’età lasci ad immaginare ancora una fase giovanile, marcando l’inizio della cosiddetta “grande maturità”, divenendo anche, nello specifico, una delle composizioni sacre più famose del compositore.

Pur vivendo un’epoca non facile, la luminosa tonalità in Do maggiore pone questa musica, fin da subito, su un piano trascendentale permettendoci, con le parole del Kyrie, di rinnovare la nostra fiducia in Colui che realmente può rinnovare tutta la nostra vita. Già da subito, infatti, insieme al coro siamo chiamati a rivolgerci a Cristo, riconoscendo la drammaticità della nostra condizione umana ma, allo stesso tempo, certi di poter continuare a confidare nel Suo perdono.

Con i medesimi sentimenti, arricchiti dal giubilo tipico del Gloria, arriviamo ad uno dei momenti culmine di questa composizione, quando si intonano le parole del Credo. Richiamando il mistero dell’Incarnazione, evento unico nella storia della Salvezza, la musica stessa sembra ritrarsi per lasciare spazio all’affermazione “et incarnatus est” favorendo sentimenti di stupore. Dio, origine di tutto, è entrato nella storia umana, è diventato simile a noi e ha voluto condividere la nostra condizione. Continuando, il coro, ci invita a rimanere nella contemplazione di questo grande avvenimento, riprendendo poi i temi musicali iniziali del brano.

Con queste note si vogliono già esprimere i sentimenti di gratitudine in occasione dell’anniversario di Ordinazione episcopale del vescovo Massimo, augurandogli di continuare a stupirsi di come Dio si rende presente nelle pagine di umanità che continuamente contraddistinguono il suo ministero, nei tanti incontri, nelle amicizie e, soprattutto, nel raccogliere sempre tutto questo nell’incontro con Cristo, Colui che ci permette di ritrovare ogni giorno quel giusto passo con cui incontrare le persone.

Dalla grandiosità del Sanctus siamo poi accompagnati con la voce del soprano, dentro alla tenera melodia che accompagna l’Agnus Dei, quasi come se alla fine ogni ascoltatore sia invitato a chiedere, nel proprio cuore, il perdono e la pace. Ancora una volta la musica e il canto ci conducono a contemplare, in modo dinamico e vivo, la possibilità che ci viene data, ritornare a Dio proprio nel momento in cui, come anche questo periodo liturgico descrive, ci fa dono del suo amore nella nascita del Figlio.

È quanto mai opportuno in questa occasione richiamare un ricordo su Mozart di Benedetto XVI: “La nostra famiglia è sempre rimasta nella zona tra l’Inn e il Salzach. La gran parte della mia giovinezza l’ho trascorsa a Traunstein, città molto vicina a Salisburgo.
Mozart è penetrato a fondo nelle nostre anime, e la sua musica mi tocca ancora profondamente, perché è luminosa e al tempo stesso profonda.

La sua musica non è affatto solo di intrattenimento, contiene tutto il dramma dell’esistenza umana”.
Anche il vescovo Massimo, in varie occasioni, ha manifestato questo legame con la musica di Mozart e, in particolare, con questa “Krönungsmesse”, motivando proprio questa singolare capacità che il compositore di Salisburgo ha impresso nelle sue partiture.
Prezioso dono quello che la Cappella Musicale della Cattedrale, diretta dal maestro Primo Iotti, offre al nostro Vescovo in occasione di questo anniversario di Ordinazione episcopale. Il contesto della Basilica di San Prospero contribuirà ad armonizzare bellezza con bellezza, offrendoci un’alta esperienza di spiritualità.

Sicuramente il vescovo Massimo, ascoltando e partecipando a queste pagine di musica sacra, si ritroverà nella convinzione dell’allora cardinale Ratzinger, insieme ad altri illustri teologi come Henri-Marie de Lubac e Hans Urs von Balthasar, nella musica mozartiana, che “…risuoni la Grazia della creazione, così come doveva essere all’origine e come dovrà essere alla fine dei tempi; risuona la semplice trasparenza di qualcosa che non deve essere cercato né edificato, ma è semplicemente donato”.

Matteo Bondavalli

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