Congedo di maternità per lavoratrici iscritte alla gestione separata
Le regole sulla maternità per le lavoratrici iscritte alla gestione separata dell’INPS si differenziano per diversi aspetti da quelle previste per le lavoratrici dipendenti, mentre per alcuni aspetti sono assimilabili.
L’istituto del congedo di maternità ed il relativo indennizzo sono previsti per le lavoratrici iscritte in via esclusiva alla gestione separata dell’INPS e che quindi non sono contemporaneamente lavoratrici dipendenti, né pensionate.
Oltre all’iscrizione in via esclusiva alla gestione separata è necessario anche:
• avere almeno un mese di contributi versati nei 12 mesi precedenti i 2 mesi anteriori alla data del parto;
• avere versato per il mese appena descritto l’aliquota aggiuntiva dell’0,72% prevista dalla norma. Possedendo questi requisiti la lavoratrice ha diritto a percepire l’indennità di maternità pari all’80% del reddito esattamente come una lavoratrice dipendente. Il periodo complessivo nel quale l’indennità è percepibile è pari a 5 mesi, due prima del parto e tre dopo il parto; tali periodi sono flessibili con le modalità previste per le lavoratrici dipendenti ed è previsto l’anticipo con le stesse modalità delle lavoratrici dipendenti.
Ci sono però due importanti differenze con le lavoratrici dipendenti:
• non è necessario astenersi dal lavoro per percepire l’indennità;
• l’indennità è corrisposta direttamente dall’INPS e non anticipata dal committente.
Green Pass obbligatorioper colf e badanti
Dal 15 ottobre 2021 è scattato l’obbligo di Green Pass per accedere ai luoghi di lavoro. La norma si applica anche al lavoro domestico. Vediamo insieme i dettagli.
Cosa si intende per Green Pass?
Il Green Pass è un’attestazione che viene rilasciata:
• al termine del ciclo vaccinale anti Covid-19. In questo caso il certificato dura 12 mesi;
• dopo la guarigione dal Covid-19 e prima dose vaccinale. Il Green Pass avrà una durata di 12 mesi;
• dopo la guarigione dal Covid-19. Il documento durerà 6 mesi;
• tampone molecolare negativo. La durata del certificato è di 72 ore;
• tampone antigenico rapido negativo. La validità sarà di 48 ore.
Il Green Pass potrà essere presentato sia in formato digitale, mostrando il Codice QR, sia in formato cartaceo.
Green Pass per colf e badanti: chi deve controllare la certificazione?
Sarà il datore di lavoro che avrà il compito di controllare il possesso della certificazione prima che il lavoratore faccia accesso al luogo di lavoro. Ovviamente, in casi particolari, il datore di lavoro potrà individuare un’altra persona che assolva a questo compito. Per rendere più agevole il controllo è stata creata una App per smartphone: VerificaC19.
Cosa succede se il lavoratore non ha il Green Pass?
Il lavoratore che non ha la certificazione verde Covid-19 è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione e non oltre il 31 dicembre 2021.
Durante questo periodo il lavoratore non matura alcun compenso e non sono dovuti i versamenti contributivi Inps. In ogni caso mantiene il posto di lavoro e la mancanza di Green Pass non può essere causa di licenziamento.
Il datore di lavoro, dopo 5 giorni di assenza ingiustificata, può decidere di sospendere il lavoro per 10 giorni, rinnovabili una sola volta.
Quali sono le sanzioni?
La norma ha previsto sanzioni sia in capo al datore di lavoro che in capo al lavoratore.
Nello specifico:
• il datore di lavoro che non effettua i dovuti controlli può incorrere in una sanzione che va dai 400,00 € ai 1.000,00 €;
• il lavoratore che accede ai luoghi di lavoro privo del Green Pass rischia una sanzione che va dai 600,00 € ai 1.500,00 €.
Una consulenza personalizzata
Gli operatori del Patronato ACLI sono a disposizione per consulenze personalizzate e per assistenza in tutte le fasi di presentazione delle domande.
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Stefano Giuranno
Patronato Acli Reggio Emilia