Il funerale di don Ennio è stato celebrato nel pomeriggio del 28 luglio nella “sua” chiesa di Roncina. Ha presieduto la santa Messa delle esequie monsignor Camisasca, che ha ricordato come nei primi sette mesi del 2021 sono stati 10 i sacerdoti accompagnati nell’ultimo saluto verso Dio, sessantanove da quando è vescovo di Reggio Emilia-Guastalla.
Dati che non possono non far riflettere sul cambiamento profondo che sta manifestandosi nella vita di questa Chiesa. È vero – ha aggiunto il vescovo Massimo – che molti di questi sacerdoti erano molto anziani, ma questo non cambia nulla: ogni presbitero porta con sé un tesoro immenso di relazioni, e soprattutto di relazioni costituite e stabilite fra gli uomini e Dio. Un sacerdote è un ponte: apre il cielo alla terra e la terra al cielo.
Così anche don Ennio, nel suo lungo ministero presbiterale, ha incontrato, ascoltato, confessato e accompagnato un’infinità di persone, attraversando avversità, contrapposizionim rivalità, sofferenze. La vita di un sacerdote – come più volte ha rammentato monsignor Camisasca – è fatta di luce e di sangue.
Il Vescovo ha definito don Munari un sacerdote coraggioso, con il coraggio di pregare e il coraggio dell’obbedienza; spiccavano, in chi lo conosceva, la sua forza, la fede, la gioia.
Durante l’omelia il pastore della Diocesi ha dato lettura di ampi passaggi del testamento spirituale di don Ennio, che La Libertà pubblica a pagina 4. Le foto del funerale sono state scattate da Giuseppe Maria Codazzi.