Dopo i segnali di ripresa registrati nel primo trimestre 2021 (+4%), la produzione industriale reggiana rialza decisamente la testa, mettendo a segno un +21,2% nel periodo aprile-giugno.
Il vistoso aumento della produzione industriale arriva dopo più di due anni (fatta eccezione per il primo trimestre 2021) segnati da continui cali, manifestatisi già nel primo trimestre 2019 (-3,2%) e poi sfociati nel crollo del 2020, con punte a -11,3% e a -19,5% nel primo e secondo trimestre.
A beneficiare del rilevante rimbalzo del secondo trimestre 2021 sono stati tutti i settori produttivi, a partire dall’industria ceramica, che ha fatto segnare un +25,2% in termini di volumi e un +26,2% in termini di valore rispetto allo stesso periodo del 2020.
Superiore alla media complessiva del + 21,2% è risultato anche il saldo per l’industria metalmeccanica, la parte più consistente della nostra economia: la produzione industriale, infatti, è aumentata del 23,5% in volume e del 26,5% in valore rispetto al secondo trimestre 2020.
Con incrementi prossimi alla media si collocano poi l’industria delle materie plastiche (+20,9% in volume e + 27% in termini di fatturato) e il settore elettrico ed elettronico (rispettivamente +20,6% e + 19,2%). Uno dei dati più significativi è quello riferito all’industria tessile, abbigliamento, calzature e pelletteria, che dopo una lunga e pesante sofferenza che non si era interrotta neppure nel primo trimestre 2021 (- 19,8% sui volumi e -19,2% sul fatturato) ha finalmente invertito la rotta; nel periodo aprile-giugno 2021, infatti, la produzione del settore è aumentata del 15,6% in volume e del 20,6% in valore. Le altre attività manifatturiere hanno registrato un incremento produttivo del 23,5% in volume e del 27,4% in valore, mentre a chiudere la classifica degli aumenti si piazza l’industria alimentare (comunque la meno colpita dagli effetti del Covid-19), che ha messo a segno una crescita del 6,7% sui volumi e dell’11,% in termini di valore.
Le aziende che hanno registrato le migliori performances sono quelle di maggiori dimensioni (oltre 50 dipendenti), per le quali la crescita della produzione è stata del 25,2% in volume e del 29,4% in valore; a seguire quelle con un numero di dipendenti compreso tra 10 e 49 (rispettivamente +18,5% e +21,1%) e quelle al di sotto dei 10 dipendenti (+15,1% in volume e +è 15,7% in valore).
Anche in prospettiva dovrebbero essere proprio i mercati esteri a trainare il rilancio dell’industria reggiana, perché proprio su questo fronte le imprese prevedono il miglior andamento degli ordinativi, con una quota del 43% di imprese che li prevedono in aumento e una quota analoga orientata alla stabilità