Si è aperto con una straordinaria adesione di pubblico il progetto “Suoni d’acqua, di storie e di passi” lanciato dalla scuola di musica di Villa Canali e Albinea gestita dalla cooperativa sociale Risonanze (Confcooperative).
Più di cento persone – distanziate, munite di mascherine e con le mani igienizzate, a ricordare che le prudenze anticovid non si abbandonano neppure nelle occasioni di festa – si sono date appuntamento a Borzano, sulle sponde del torrente Lodola, per un viaggio tra natura, educazione ambientale e soprattutto musica, canti e narrazione di antiche tradizioni delle genti che al corso d’acqua hanno storicamente legato vita, lavoro, ma anche leggende e giochi d’infanzia.
Sostenuto da Iren, il progetto della cooperativa Risonanze – che gestisce la scuola di musica e teatro di Villa Canali e Albinea – il progetto mira proprio a favorire – attraverso la musica e la narrazione teatrale – la riscoperta e la tutela di luoghi, ambienti, risorse naturali che hanno avuto rilevanti funzioni nella vita economica e sociale di alcune aree a sud del Comune capoluogo.
Partiti dalla chiesa parrocchiale di Borzano, i partecipanti hanno compiuto un anello lungo il Lodola, ascoltando la piccola orchestra di Risonanze diretta da Divide Bizzarri, il Coro dei bimbi e delle voci femminili diretto da Martina Belli, i racconti sulla vita della gente di torrente (con la leggenda della “Teresina”, trasformata in una poderosa acacia che si abbraccia al sambuco in cui si sarebbe trasformato il marito “gigioun”) proposti da Giorgio Grasselli dell’Associazione CEA, le storie e i canti popolari presentati da Chiara Ticini e le tradizioni del ballo popolare proposte da Eugenia Marzi.
Dal torrente, poi, un ampio percorso tra carraie circondate da campi d’erba medica e, infine, ancora danze, canti e narrazioni nel parco al centro dell’abitato.
Domenica prossima, 4 luglio, nuovo appuntamento con “Suoni d’acqua, di storie e di passi”; alle 17, in via Francesca 24 (sempre a sud della città, tra i comuni di Reggio Emilia e Albinea”, davanti al Casino Prati (detto il “Casinazzo”), per un altro viaggio che, in questo caso, proporrà le vie e le tradizioni dei pellegrini. Sempre a suon di musica.