L’Azione Cattolica diocesana ha celebrato la sera di venerdì 18 giugno in Sant’Agostino nella liturgia eucaristica la conclusione di un anno associativo assai impegnativo a motivo della pandemia; “un anno che ora sembra aprirsi ad uno scenario nuovo. La zona bianca verso la quale ci stiamo orientando è certamente la fine di un periodo duro sotto tutti i punti di vista, ma deve essere anche l’inizio di un cammino nuovo, di rinascita specialmente dei cuori”.
Lo ha affermato don Giovanni Rossi, vicario episcopale per le aggregazioni laicali, nell’omelia della Santa Messa presieduta da don Daniele Casini, assistente diocesano di A.C., che introducendo la liturgia – concelebrata da don Gionatan Giordani – ha accomunato nel ricordo don Heinrich Schäfer – che nell’agosto 2005 accolse nelle sue comunità parrocchiali di Lauterbach e Schlitz 700 giovani reggiani diretti alla GMG di Colonia -, il vescovo Paolo Gibertini che tanta attenzione pastorale riservò all’Azione Cattolica, e mons. Franco Ruffini, per decenni assistente dell’Azione Cattolica.
Alla celebrazione hanno partecipato, assieme alla presidente diocesana Sara Iotti, anche diversi di quei giovani che 16 anni or sono furono con don Giovanni Rossi, allora assistente diocesano di A.C., accolti entusiasticamente a Lauterbach dall’amico don Heinrich.
Don Rossi ha così proseguito: “Abbiamo fatto tesoro dell’autenticità delle relazioni, che ci sono mancate, di una fede resa più profonda nel mistero di Cristo vissuto in famiglia; abbiamo fatto tesoro di un’evangelizzazione in cui l’annuncio sia il centro dell’azione pastorale; abbiamo fatto tesoro di una presenza di laici – soprattutto di Azione Cattolica – che ha testimoniato il Risorto in ogni ambito di vita, in particolare dove l’uomo si è confrontato con la sofferenza e il dolore.
Insomma, abbiamo tanti tesori che, pur conservati in fragili vasi di creta, richiamano i nostri cuori all’essenziale, ad un cammino di chiesa e di cristiani più lieto e coraggioso”. La celebrazione di venerdì sera è stato dunque un rendimento di grazie al Signore che salva non “dalle” prove, ma “nelle” prove, “che sale con noi sulla barca, che è la Chiesa, e ci invita a passare alle nuove rive della storia”.
Don Giovanni Rossi, attuale parroco dell’U.P. Madonna di Campiano, ha poi espresso un commosso ricordo di don Heinrich. “La sua affabilità, la sua cura e la sua capacità di costruire ponti ha dato, nell’agosto 2005, ai tanti ragazzi della nostra diocesi la grazia di vivere un’esperienza indimenticabile di accoglienza e di disponibilità da parte sua, dei suoi collaboratori e di tutte le famiglie della sua comunità”. Questo seme è germogliato e cresciuto negli anni, rinsaldato dalla visite che don Schäfer ha effettuato alla diocesi reggiano-guastallese.
“Lo abbiamo scoperto e sentito sempre come uno di casa, che non mancava mai di far sentire la sua presenza sempre discreta ma vicina anche in momenti difficili. Il Signore lo ricompensi di tutto il bene che ha fatto e che certamente continuerà a prodigare dal Cielo celebrando la liturgia celeste nella contemplazione del volto misericordioso del Cristo risorto”.
Giuseppe Adriano Rossi