Nell’Istituto comprensivo «Bismantova» laboratorio intitolato a Claudio Becchetti

Inaugurato il 29 maggio dall’Istituto Comprensivo “Bismantova” di Castelnovo ne’ Monti, nella Scuola secondaria di primo grado, un laboratorio di scienze intitolato al professor Claudio Becchetti, con taglio del nastro alla presenza dei familiari del dirigente scolastico deceduto alcuni anni or sono.

L’ attuale dirigente, Giusy Gentili, ha dato il benvenuto ai convenuti ricordando il percorso che ha portato, nel 1994, alla creazione degli Istituti comprensivi con l’accompagnamento del CCQS (Centro di Coordinamento per la Qualificazione Scolastica di Castelnovo Monti) che ha fatto della montagna reggiana un’apripista per la formazione di altre scuole in regione e per una scuola che è ora veramente scuola di qualità, grazie anche a una squadra di colleghi – amici che hanno condiviso pienamente un percorso.

L’idea del laboratorio scientifico si colloca su questa scia ed è stato possibile realizzarlo grazie ad un finanziamento di 20.000 euro ottenuto da un progetto presentato per il PNSD (Piano Nazionale della Scuola Digitale introdotto dalla legge 107/2015). Un progetto complesso dal punto di vista ideativo seguito dal professor Giovanni Monaco, dai docenti e dal Consiglio di Istituto (presidente Ivano Bianchi) che, insieme alla dirigente scolastica, ne ha poi deciso l’intitolazione, seguendone passo passo la realizzazione.

Claudio Becchetti era uomo di scuola, aperto ai ragazzi, rispettoso dei docenti, sempre presente e con una sensibilità di grande profilo, in particolare verso gli ultimi. “Proprio per il suo investimento sulla scuola l’assegnazione a lui di un’aula di apprendimento sarà di buon auspicio per il futuro della scuola e la preparazione delle nuove generazionì”, ha affermato la dirigente. Il dottor Sergio Tamagnini, per 30 anni dirigente scolastico in montagna, ha poi ricordato l’amico e collega per il suo atteggiamento pragmatico ma non superficiale, per il senso del dovere e per l’approccio rispettoso e sempre sensibile alle problematiche scolastiche.

Ben accolto dai ragazzi, faceva spesso sostituzioni nelle classi: “Un preside all’inglese, metà docente e metà dirigente”, ha affermato. Il professor Becchetti era molto interessato all’antico e frequentatore assiduo anche di mercatini. è stato scopritore di luoghi archeologici che ora sono valorizzati come ad esempio Crovara e la Valle del Tassobbio. Scoprì anche un’edicoletta romana. Molti dei percorsi archeologici della Valle dell’Enza erano stati da lui sondati ed intuiti.

La figlia Margherita ha raccolto la sua passione per la Storia ed i libri, di cui era piena la sua casa di Rossena, luogo di amicizia e convivialità, come ha ricordato anche la professoressa Clementina Santi che con lui ha condiviso percorsi culturali ed interessi. Un grande amore lo legava alla sua terra, la valle dell’Enza, e a San Polo per la quale ha fatto molto, promuovendo iniziative ricreative, culturali e sportive. Spirito generoso e versatile, riusciva ad aggregare persone, avendo un vero e proprio culto dell’amicizia.

Le persone che Becchetti frequentava appartenevano agli ambienti più diversi. Ognuno aveva la certezza di essere accolto e di trovarsi a proprio agio nelle cene, organizzate sotto il chiarore della luna piena a Rossena, che rappresentavano non solo momenti di aggregazione ma di crescita culturale. “Un vero cenacolo culturale: si portava un libro in regalo e se ne portava un altro a casa. Bello e significativo è quindi dedicargli un luogo di scuola, che rappresentava per Claudio Becchetti una scelta di vita, ed un luogo di cultura, che riprende la sua formazione in biologia”, ha affermato Clementina Santi. Egli cercava il perché delle cose e la qualità di un laboratorio ha a che fare sempre con la sperimentazione, il lavorare per problem solving, la ricerca di soluzioni.

è intervenuto anche il vicesindaco e assessore alla Scuola e Cultura, Emanuele Ferrari.Il Comune di Castelnovo Monti infatti ha sostenuto sempre la riqualificazione di spazi nelle scuole e, per i tempi che stiamo vivendo, si parla oggi anche di educazione all’aperto, di ambienti, spazi e luoghi, parole che hanno sfumature diverse e che Becchetti aveva già colto.

La mattinata si è conclusa con la visita al nuovo laboratorio, con la proiezione di alcuni esperimenti fatti dai ragazzi al suo interno, con la partecipazione di Ivan Bambi, esperto di microscopi arrivato da Forlì, che ha sottolineato come la scelta della microscopia all’interno di un laboratorio sia una scelta di qualità e verso il futuro. Ora il microscopio può infatti anche collegarsi al computer con possibilità di salvarne le immagini. Un bel passaggio di testimone dal professor Becchetti alle nuove generazioni.

Maria Alberta Ferrari

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