Il Gruppo Metalmeccanico di Unindustria Reggio Emilia – che rappresenta oltre 400 aziende per un totale di circa 27.000 addetti – partecipa all’iniziativa nazionale di Federmeccanica “I giorni della metalmeccanica”.
Ogni tre mesi viene illustrato il quadro congiunturale di settore.
La produzione metalmeccanica, dopo il crollo del 13,5% registrato nel 2020, ha evidenziato un progressivo miglioramento che, iniziato a partire dai mesi estivi, è proseguito anche nei primi mesi dell’anno in corso.
Nel primo trimestre del 2021, volumi di produzione sono cresciuti del 15,6% nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente e dello 0,8% rispetto all’ultimo trimestre del 2020. Tale miglioramento ha interessato tutte le attività dell’aggregato metalmeccanico con aumenti a doppia cifra.
Va tuttavia sottolineato che i dati positivi rilevati si basano sul raffronto tra marzo 2021 e marzo 2020, primo mese del lockdown che ha poi determinato il più grande calo della produzione e del fatturato mai registrato nel settore metalmeccanico dal dopoguerra. C’è quindi ancora tanta strada da fare per tornare a parlare di crescita e sviluppo.
Sui buoni risultati acquisiti ha influito, oltre al miglioramento della domanda interna, anche la ripresa del commercio mondiale che ha comportato ricadute positive sul nostro interscambio commerciale.
Quadro locale
L’indagine trimestrale sulle imprese reggiane del settore metalmeccanico conferma, nel periodo gennaio-marzo 2021, un’ulteriore ripresa dell’attività produttiva rispetto alle profonde flessioni causate nel 2020 dalla pandemia. Nel primo trimestre 2021 la produzione è ritornata a crescere (+14,3%), confermando l’avvio di un processo di ripresa che si dovrebbe consolidare nel corso dell’anno.
Il portafoglio ordini presenta un quadro in miglioramento rispetto al trimestre precedente trainando i livelli produttivi. Gli ordinativi sono risultati in aumento nel 68% delle aziende, stabili per il 28% mentre sono calati il rimanente 4%.
Per quando riguarda il mercato interno il fatturato è risultato in aumento, confermando una ripartenza anche della domanda interna.
Le aspettative degli imprenditori evidenziano una crescita dei livelli di fiducia, confermando il percorso di miglioramento manifestato già a partire dalla seconda metà del 2020, dopo i valori negativi record registrati dei primi sei mesi: il 56% delle imprese intervistate si aspetta un incremento della produzione e il rimanente 44% un mantenimento degli attuali livelli produttivi. Ad incidere positivamente sulle aspettative sono sia l’accelerazione impressa al piano vaccinale da parte del nuovo Esecutivo sia la ripresa del commercio mondiale.
Sulla base delle opinioni espresse delle imprese, il miglioramento atteso potrà avere un impatto positivo sulle dinamiche occupazionali: a fronte, infatti, del 28% di imprese che pensa di dover incrementare gli organici il rimanente 72% prevede il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.
I prezzi dei metalli industriali, dopo una marcata flessione osservata durante il periodo di lockdown, a partire dal mese di maggio del 2020 hanno cominciato a crescere e si sono posizionati su una traiettoria rialzista tuttora in corso. Alla crescita dei prezzi si è affiancata inoltre un‘enorme difficoltà di approvvigionamento che riguarda anche i semilavorati e che rende difficile l’attività produttiva delle imprese. Tale situazione, e soprattutto l’incertezza sull’evoluzione futura, stanno condizionando significativamente la produzione metalmeccanica che è il principale settore utilizzatore di metalli industriali.
I rincari delle materie prime stanno determinando un impatto significativo sui costi di produzione e sulla dinamica dei prezzi di vendita, con la conseguenza di generare una contrazione dei margini di profitto.
Un secondo fattore di criticità è collegato alle difficoltà di approvvigionamento dei metalli e semilavorati in metallo a causa della loro scarsità sul mercato, con il rischio più che concreto di determinare un’interruzione dell’attività produttiva per la mancanza di materie prime e componentistica.
Dati nazionali
Nel primo trimestre del 2021, l’attività produttiva metalmeccanica ha registrato una crescita del 15,6% rispetto allo stesso trimestre del 2020. In questi primi mesi del 2021 il commercio mondiale ha evidenziato segnali di ripresa con effetti positivi anche sul nostro interscambio commerciale: le esportazioni metalmeccaniche sono cresciute in misura maggiore (+8,9%) rispetto a quanto rilevato per l’intera economia, grazie principalmente al significativo incremento (+16,2%) dei flussi diretti verso i paesi dell’Unione Europea, mentre verso i mercati esterni all’area l’aumento è stato molto più contenuto (+1,0%).
Nel primo trimestre 2021 la dinamica occupazionale nelle imprese metalmeccaniche con oltre 500 addetti ha registrato andamenti negativi. Il calo è da attribuire in larga misura alla qualifica operaia che ha registrato una contrazione dell’1,6% a fronte di una flessione dello 0,3% osservata per la qualifica impiegatizia.
Sulla base delle indicazioni che emergono dai risultati della consueta indagine trimestrale di Federmeccanica, per i prossimi mesi si evidenziano attese di ulteriori recuperi dell’attività produttiva anche se permane un clima d’incertezza strettamente connesso all’evoluzione della pandemia e della campagna vaccinale.