Casina ha un angolo nascosto degno dei laghi più famosi delle Alpi e, ora, si presenta nel suo splendore, a lato della Via Matildica del Volto Santo. E’ il Lago dei Pini che, nei giorni scorsi, ha avuto il suo taglio del nastro al cospetto dei cittadini.
“Si tratta di un lago ancora poco conosciuto, ma vicino al centro raggiungibile a piedi anche passando attraverso il Sentiero della Salute che dal parco Pineta e proseguendo lungo il sentiero che in pochi minuti arriva allo specchio d’acqua. Prima, però, si entra letteralmente in una galleria d’alberi che costeggia per alcuni metri l’emissario Tassobbio”, spiega sindaco Costi che ha ringraziato i diversi autori di questa riqualificazione.
In precedenza i “Botel del Tassobbio” e “I lupi dell’Appennino”, coordinati rispettivamente da Pierluigi Gentili e Corrado Bernardi, avevano pulito il bosco adiacente la strada che porta al Lago. Quindi le opere finanziata dalla Regione Emilia Romagna per quasi 130 mila euro che, ora, consentono la piena fruibilità di questo incantevole specchio d’acqua.
All’inaugurazione erano presenti diversi consiglieri e la Giunta Comunale, che con l’assessore ai Lavori pubblici Tommaso Manfreda e il presidente dei Botel del Tassobbio, Andrea Bertani, hanno illustrato i lavori e spiegato la particolarità del luogo. Sono state rafforzate le strutture spondali, che ora permettono di camminare lungo l’intero percorso attorno al lago, avendo pulito e diradato i boschi circostanti. Disponibili sul posto anche grigliate che possono essere autonomia. La presenza di videocamere ha fatto cessare i vandalismi.
“E’ anche grazie anche alla bellezza ambientale, di cui questo lago è un esempio straordinario, che il territorio di Casina è diventato fortemente attrattivo per chi voglia spostarsi a vivere fuori dalla città – concluso il sindaco -. Nel 2020 i nuovi casinesi ‘d’importazione’ sono stati 215, in prevalenza giovani e donne che, al netto delle emigrazioni (137), rende un saldo positivo di 78 unità. Persone che hanno in larga parte maturato la scelta di vivere dai noi prima dell’emergenza Covid, usufruendo anche del bando della Regione Emilia-Romagna per vivere in Appennino. Il nostro compito è quello di fare trovare il nostro territorio nelle migliori condizioni per accogliere chi ha già compiuto questa scelta e per chi altri la compirà”.