Restauro della chiesa parrocchiale: scoperta di preziose testimonianze pittoriche cinquecentesche

Sensibilmente colpita dal sisma 2012, che ha messo impietosamente in evidenza le criticità statiche dell’edificio, la chiesa è stata da subito dichiarata inagibile per ragioni di pubblica incolumità.

Inserita nell’elenco del patrimonio culturale danneggiato, la chiesa ha beneficiato di uno stanziamento di € 262.361,53 dalla Regione Emilia Romagna. Tali risorse sono state investite in interventi di riparazione delle strutture portanti, riparazione e consolidamento degli archi, delle volte e delle strutture lignee di copertura, nella realizzazione di presidi antisismici ed antiribaltamento e nel successivo ripristino degli intonaci.

Firmatari del progetto sono stati l’arch. Silvia Costetti e l’ing. Filippo Tinarelli, mentre l’appalto dei lavori è stato vinto dalle ditte Messori srl e Esedra  Restauri soc. coop.

Ulteriori interventi di messa a norma degli impianti e di restauro generale hanno beneficiato, inoltre, di un contributo dell’8×1000 della Chiesa Cattolica e di risorse messe a disposizione da offerenti e da sponsor, tra i quali si segnala CONAD.

In questa fase dei lavori, le indispensabili fasi di indagini sulle superfici pittoriche hanno fatto riemergere eleganti e luminose cromie della fase decorativa settecentesca. In particolare, inoltre, sono stati ritrovate ampie porzioni di affreschi tardo cinquecenteschi (circa 7 mq di superficie pittorica) di ottima fattura sulle due pareti della navata adiacenti alla facciata.

Le opere pittoriche aprono un nuovo capitolo di ricerche sull’architettura della chiesa, ma anche sulla storia dell’arte a Reggio Emilia nella fase manierista.

Tali scoperte non vorrebbero rallentare i tempi di restituzione della chiesa alla Comunità di Roncocesi, che da circa un decennio utilizza per le celebrazioni spazi di “ripiego”, ma certamente imporranno scelte ed esigeranno ulteriori risorse per la valorizzazione di queste testimonianze inedite e preziose.

La chiesa di s. Biagio

L’edificio liturgico costruito nella seconda metà del XVI secolo, verosimilmente al posto di un precedente edificio, è oggetto di significativi interventi  nel Seicento ad opera del rettore Benedetto Ruspaggiari.

Danneggiata e depredata dalle truppe spagnole nel 1655, è ben presto restaurata.

Sul finire del secolo XVII è anche ricostruito il campanile in sostituzione di quello più antico in facciata.

Agli inizi del Settecento è realizzato un porticato sul lato nord, forse con valenza cimiteriale; appena un secolo dopo, persa l’originaria valenza, il portico è, tuttavia, tamponato.

La chiesa è nel tempo oggetto di vari restauri, tra i quali si segnala il rifacimento della facciata nel 1925.

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