Diciamocelo. Aveva ragione l’assessore Nico Giberti quando, qualche settimana fa, rivendicava la scelta della Provincia di avere fatto passare il Giro d’Italia tra i comuni matildici.
Per chi la ha vissuta, sicuramente, la corsa ciclistica più famosa è stata qualcosa di emozionante. Diversa, anche, dall’ultimo precedente, quando, alcuni anni fa, la gara in rosa attraversò Castelnovo ne’ Monti.
Rispetto ad allora, sicuramente, ci si è messo di mezzo il maltempo. Ma Giove pluvio non è riuscito a rovinare la festa di San Polo, Canossa, Casina, Carpineti, Toano.
Il pubblico, disciplinato come quasi sempre accade, ombrelli alla mano si è messo a bordo pista. Le famiglie e i lavoratori hanno sopportato qualche disagio legato alle chiusure. I bambini, a loro modo, hanno decorato di rosa chi palloncini, chi biciclette.
Bravi quei comuni, Canossa e Carpineti in testa, che hanno motivato le comunità a riconoscersi nel Giro e a individuare una immagine coordinata legata al passaggio della corsa con iniziative che, in alcuni casi, andranno anche oltre la giornata storica di martedì 11 maggio 2021.
Brave, soprattutto, le centinaia di volontari impegnati e tutti coloro i quali hanno colorato di rosa l’atteso passaggio della carovana. Il maltempo, visto alla tv, ha reso ancora di più suggestivo lo spettacolo delle salite. Era come percepire l’Appennino nella sua parte più difficile.
Poi, si sa, mica tutte le ciambelle vengono col buco e, purtroppo, la diretta della corsa sul canale nazionale, Rai 2, è stata per noi letteralmente funestata da un black out di immagini della gara dal Castello di Canossa a quello di Carpineti.
Proprio in quei minuti, per tamponare il buco, sul piccolo schermo correvano sterili immagini del traguardo di Sestola, dove di lì a poco sarebbe arrivato vincitore l’americano della Virginia, Joe Dombrowsky.
Peccato per le immagini perse del percorso a Casina e, anche, per una narrazione che poteva essere ancora più bella del nostro territorio. Ci ha pensato il Castello di Carpineti a riprendere, in tv, il filo della narrazione matildica, appena accennata in precedenza dai due conduttori Francesco Pancani (prima voce) e da Giada Borgato (commentatore tecnico) affiancati dallo scrittore Fabio Genovesi.
Spettacolare, davvero, la scena dell’elicottero che volteggia ripetutamente attorno al maniero matildico per coglierne suggestioni e magie.
Alla fine, comunque, il pubblico sulle strade ha avuto il suo spettacolo. Per un giorno a tifare per il gruppo dei 25 in testa che stacca di cinque minuti il gruppone. Per un giorno a tifare per quei ciclisti che, alle volte, fanno tribolare se si guida. Per un giorno qui in montagna a sentirci, con tanto di strade asfaltate!, capitale d’Italia.
Gabriele Arlotti