Torna finalmente l’Orecchio del Sabato

Torna finalmente l’Orecchio del Sabato, il ciclo annuale di appuntamenti organizzati dalla Biblioteca “Armando Gentilucci” dell’Istituto “Peri-Merulo”, il Conservatorio reggiano, dopo un anno di sospensione a causa del covid: incontri pubblici capaci di calamitare l’attenzione di una folta schiera di appassionati. 

Le proposte tematiche sono sempre nuove e originali e la piacevolezza degli argomenti spiegati da relatori e concertisti di vaglia si completa nell’esecuzione dal vivo di musica con il coinvolgimento di docenti e allievi della Scuola.

Quest’anno le norme anti pandemia impongono che gli eventi si svolgano all’aperto e quindi l’appuntamento è nel Chiostro Morris interno alla sede reggiana dell’Istituto, nel complesso dei Chiostri di San Domenico – ex Stalloni, al n. 11 di via Dante Alighieri.

Emblematico il titolo dell’edizione 2021: “Assembramenti di Note”.

Nel dramma del distanziamento forzato riemerge tutta la potenza dei simboli musicali che rimandano a un’idea opposta e desiderata di ricongiungimento. La musica è un gioco appagante di scambi tra chi suona e chi ascolta. Procedere uniti, andare a tempo, essere in sintonia sono gli imperativi di chi fa musica e di una logica che relaziona ogni suono (e ognuno di noi) a tutti gli altri.

La musica è nella sua essenza stessa il contrario del “distanziamento” ed è il più sano degli “assembramenti” che si possano auspicare. Le note si assembrano nella partitura e gli esseri umani si assembrano per ascoltare i grandi interpreti che le danno vita.

Quest’anno tutto sarà secondo norme, l’organizzazione impeccabile e le misure adottate dal Conservatorio permetteranno di godere appieno della bellezza degli appuntamenti per chi vorrà prenotarsi e frequentarli. E se dovesse piovere, ci si sposta dentro la Sala delle Carrozze, ampio ambiente posto su uno dei lati dello stesso Chiostro di Morris.

Si comincia sabato 22 maggio e il titolo del primo appuntamento è tutto un programma: “Ossigeno” con Luca Franzetti, violoncello, e Cello ensemble.

Tutti gli appuntamenti hanno inizio alle ore 19.

L’ingresso è libero su prenotazione comunicando tutti i nominativi all’indirizzo e-mail: portineriaperi@comune.re.it – tel. 0522-456771

La prenotazione è subordinata ai posti disponibili in ottemperanza alle norme anti-pandemia.

Per aggiornamenti consultare il sito www.bibliotecagentilucci.it e www.peri-merulo.it

Per informazioni: tel. 0522-456772 biblioperi@comune.re.it e www.bibliotecagentilucci.it

Ecco nel dettaglio il calendario dei cinque incontri-concerto previsti, con tutti i protagonisti.

22 maggio

Luca Franzetti e Cello ensemble

Ossigeno 

La tragedia pandemica ha sollevato con prepotenza il valore degli elementi essenziali per la vita. L’ossigeno, gas necessario alla respirazione per la maggior parte degli esseri viventi, assume una doppia valenza se considerato come fattore che uccide, quando viene a mancare o come componente biologico dell’energia che fa rinascere. “Ossigeno” è un inno al rinnovamento, per sottolineare che con questo concerto siamo rinati.

 Johann Sebastian Bach, Suite per orchestra in Re maggiore n. 3, BWV 1068: aria

Giovanni Sollima, Marcia

Johann Sebastian Bach, Johannes Passion: Vater unser im Himmelreich, BWV 245/5

Maurice Ravel, Bolero

Johann Sebastian Bach,Johannes Passion: Machs mit mir, Gott, nach deiner Güt, BWV 245/22

Gioachino Rossini, Guillaume Tell: ouverture (parte prima) 

Richard Strauss, Don Quixote: finale

Antonio Vivaldi, Concerto per due violoncelli, archi e continuo in sol minore, RV 532

Cello Ensemble

Sabrina Giovanardi, Marta Premoli, violoncelli primi 

Sofia Paris, Sofia Volpiana, violoncelli secondi

Elena Cavecchi, Ester Cibotto, Beniamino Re, violoncelli terzi 

Enea Bertolini, Francesco Bussei, Susanna Picciati, violoncelli quarti 

29 maggio

Elena Bakanova e Raffaele Mascolo

Supremazia dell’arte 

La potenza espressiva della musica astrae dalle circostanze che l’hanno generata. La memoria di alcune esperienze di vita, tuttavia, porta in superficie l’intreccio di valori umani e intellettuali, le difficoltà e il peso delle scelte che soggiacciono all’avventura creativa e che solo una consacrazione di sé all’arte può giustificare, compresa la rinuncia alle seduzioni delle mode e del successo a prezzo dell’oscurità e dell’anonimato.

Nikolai Medtner, Se la vita t’inganna, op. 61 n. 4 (testo di A. Puškin)

Nikolai Medtner, Goethe Songs: La canzone del viandante, op. 6 n. 1 

Nikolai Medtner, Goethe Songs: Canzone di Claudina, op. 6 n. 5

Aleksandr Skrjabin, Vorrei diventare il tuo desiderio (romanza)

Aleksandr Skrjabin, Preludio per pianoforte, n. 5 op. 11

Sergej Rachmaninov, Preghiera, op. 8 n. 6

Sergej Rachmaninov, Lilla, op. 21 n. 5

Sergej Rachmaninov, Ti ho amato per il mio triste destino, op. 8 n. 4

Sergej Rachmaninov, Sogno, op. 8 n. 5

Duo luoghi immaginari

Elena Bakanova, soprano

Raffaele Mascolo, pianoforte

5 giugno

Pietro Scalvini

Le corde più profonde

Il risveglio dell’ispirazione in una vena creativa ormai prossima all’esaurimento può sollecitare una nuova economia di pensiero, spinta a indagare le potenzialità di un assunto minimo e a concentrare le energie nell’esplorazione delle qualità espressive di uno strumento. Il timbro del rimpianto, l’eco accesa e a un tempo amara delle cose perdute approfondiscono malinconia struggente e intima delicatezza spirituale, attributi della musica di Brahms.  

Johannes Brahms, Quintetto per clarinetto e archi in si minore, op. 115 (1891)

Nevio Ciancaglini, clarinetto

Francesco Gaspari, violino I

Maria Vittoria del Sante, violino II

Angelica Cristofari, viola

Marta Premoli, violoncello

12 giugno

Francesca Magnani

Dialoghi a distanza

Un’atmosfera sospesa circonda il repertorio della musica per flauto, strumento dalla lunga storia e di grande versatilità, indagato per questo con pervicacia dai compositori del secondo Novecento. L’unione di due flauti, ’in particolare, ha stimolato la ricerca per l’interesse timbrico dell’unità nella distinzione, dato dallo sdoppiarsi delle linee e dei percorsi sullo sfondo di un colore omogeneo e di una possibilità infinita di sfumature.

John Cage, Three pieces fo flute duet (1935) 

Goffredo Petrassi, Dialogo angelico per due flauti (1948)

Philipp Glass, Piece in the shape of a Square, per due flauti (1967)

Bruno Maderna, Dialodia per due flauti, oboi o altri strumenti (1972)

Armando Gentilucci, In acque solitarie, per flauto solo (1986)

Jazmin Bristyan e Claudia Piga, flauti 

19 giugno

Franca Bacchelli

Gioco del doppio

Giocando sulla corrispondenza tra le lettere del nome di una graziosa pianista (Abegg) e le note La-Si bemolle-Mi-Sol-Sol, Schumann tesse la trama della sua prima opera. Il passo successivo svela la profondità del rebus e l’assimilazione della vita a un perpetuo ballo mascherato in cui l’uomo cerca di comprendere se stesso nell’alterità. Un modo di essere fatto di slanci e ripiegamenti, impeti e tenerezze, introspezioni e sogni fantastici. 

Robert Schumann, Tema con variazioni sul nome “Abegg”, op. 1 (1830)

Robert Schumann, Papillons, op. 2 (1831)

Eleonora Fornetti e Sofia Caterina Parrinelli, pianoforte

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *