Don Romano Zanni, cordoglio del sindaco Vecchi

Desidero ricordare don Romano Zanni con grande stima e riconoscenza. Reggio Emilia, la sua città, gli deve tantissimo, come persona e come testimone del bene comune, che ha interpretato in maniera autentica nella Congregazione mariana delle Case della carità, sulle orme del suo fondatore, l’indimenticabile don Mario Prandi.

Dire Case della carità, significa dire Mensa condivisa con chiunque abbia fame materiale e spirituale, e significa dire Poveri, categoria a cui tutti apparteniamo con la nostra fragilità. La testimonianza di don Romano è stata in questo senso veramente universale, aperta a tutti, prossima a tutti, ovunque.

Per avere la certezza di includere tutti, serve partire dagli ultimi. E don Romano è stato questo, in ogni incarico e compito ricoperto nella sua vita.

Da oggi in poi, portiamo con noi il ricordo di don Romano, la sua solidità, il suo rigore che non ha mai escluso il dialogo e la prontezza creativa, la sua giovialità contagiosa e schietta, la sua umanità e il suo coraggio. E’ stato un uomo di fede, perché ha creduto e ha realizzato il suo credo concretamente, mettendoci tutto se stesso.

La comunità reggiana porta il segno profondo di giustizia, solidarietà, servizio e cura, che don Romano e le Case hanno lasciato e lasciano nella carne viva delle persone e nella Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla ogni giorno, come costruttori silenziosi e semplici di vera pace.

A nome dell’Amministrazione comunale, mi unisco al cordoglio della Diocesi, della Congregazione delle Case della carità e di quanti – tantissimi – hanno conosciuto don Romano.

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