Non solo la carta…

Ho letto con vero piacere il documentato articolo di Giuseppe Maria Codazzi relativo ai servizi ed agli utili realizzati dalla multiutility Iren che presiede la raccolta (spesso appaltata o sub appaltata…) dei rifiuti.

Codazzi, parlando di Tari pagata per la loro raccolta, si è soffermato alla carta, un tempo quasi esclusivo cespite per iniziative caritatevoli svolte da parrocchie ed associazioni, oggi invece fagocitato dall’Iren stessa. D’accordo.

Devo però aggiungere che anche la raccolta del vetro e della plastica ha un suo ricavo che, insieme a quello della carta, non sembra essere quantificato.

Questi introiti dovrebbero essere utilizzati come calmiere sulle tariffe finali del fatturato in bolletta.

Invece questa continua a crescere, causa anche il discutibile “porta a porta” i cui segni del passaggio per il ritiro (i cestelli) restano anche per giorni davanti alle postazioni di ritiro, senza alcun rimedio se non quello della buona volontà e del civismo degli utenti.

Apprezzavo maggiormente il precedente servizio di raccolta.

Una cosa mi preme sottolineare sulla quale Codazzi non si è soffermato: l’Iren, gestita da un consiglio di amministrazione il cui 51,7% è nelle mani di enti pubblici, dovrebbe rappresentare una garanzia per le aspettative degli utenti.

Viceversa, recentemente, Iren ha approvato l’aumento dei già extra-pingui stipendi della dirigenza.

Dove stavano i pubblici amministratori (sindaci eccetera) mentre veniva allargata la forbice dei compensi tra dirigenza, personale e cittadini utenti, sui quali ultimi ricadranno attraverso un possibile ritocco delle tariffe gli oneri di tanta “munificenza?

Pietro Ferri

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