Nella ricorrenza della Giornata della Terra appena trascorsa ha assunto particolare significato l’impegno, avviato dal Parco nazionale dell’Appennino, nei confronti della sommità della Pietra di Bismantova e del suo Eremo. Con l’atto di comodato sottoscritto nel 2016 tra il convento benedettino di Parma ed il Parco nazionale per l’affidamento all’Ente del settore paesaggisticamente più significativo del pianoro sommitale della Pietra di Bismantova si sono create le condizioni per avviare un percorso virtuoso che nel volgere di breve tempo ha condotto anche alla salvaguardia del complesso dell’ex eremo, in un intento di divulgazione della tematica della custodia del Creato e di didattica dell’ambiente e delle sue peculiarità geologiche.
Nell’articolo 1 del comodato viene infatti specificato che “Il Proprietario concede in uso gratuito al Parco il terreno di sua proprietà affinché quest’ultimo provveda alla sua manutenzione, conservazione, ordine e pulizia, nonché sostenendo e promuovendo iniziative rivolte alla crescita della consapevolezza della bellezza e custodia del Creato e dell’etica della tutela della Natura”.
Obiettivamente prendiamo atto che nel corso degli ultimi anni nello scenario di Bismantova si sono affacciati con sempre maggiore forza delle pratiche estreme che travalicano il sedime etico insito in tutto il complesso della Pietra, riducendolo sempre più al livello di un mero e spettacolare substrato roccioso da sfruttare per finalità che non soltanto sono estranee alla vocazione del sito, ma che costituiscono motivo di potenziale pericolo non solo per chi le pratica e soprattutto per coloro che si recano in visita alla Pietra.
Occorre inoltre sottolineare come l’utilizzo della Pietra per le attività estreme contribuisce notevolmente a diffondere, specie negli strati giovanili, messaggi di egoistica soddisfazione, per catturare una grande attenzione da parte dei media. Il risultato è il perseguimento sfrenato della propria passione, ponendo a rischio sé e altri.
Oltre al tema delle pratiche estreme, anche il diffondersi sempre più intenso di pratiche sportive che utilizzano mezzi meccanici, come le bicilette da montagna anche a trazione elettrica, si pone anch’essa sul medesimo rapporto di sfruttamento della Pietra unicamente sulla base di uno spettacolare substrato fisico: in questo caso, peraltro, l’utilizzo di tali mezzi determina gravi danni al delicato substrato edafico della zona.
La recente delibera del Parco nazionale rivolta a regolamentare la pratica dei cosiddette pratiche estreme a Bismantova unitamente ad altre attività che incidono negativamente sulla conservazione del contesto ambientale della Pietra, costituisco un atto dovuto non soltanto ai sensi di quanto stipulato con i Benedettini di Parma, ma innanzitutto per trasmettere un forte segnale di impegno nel perseguire gli intenti di diffusione del messaggio riguardante la custodia del Creato che sono alla base di quanto si intende attuare nell’ex eremo.