“Mi rendo conto che oggi Cartesio cambierebbe il suo motto: non più «penso, dunque sono», ma «informo, dunque sono»”: sono le parole di don Giuseppe Dossetti per comunicare che è online il nuovo sito web del Centro di Solidarietà di Reggio Emilia (CeIS).
“Da tempo l’informazione che esce dal CeIS non è adeguata all’attività che il Centro produce su vari servizi.
Può essere, addirittura, che la sigla che lo identifica resti misteriosa per parecchi, soprattutto per i più giovani. Per questo, abbiamo deciso di riorganizzare gli strumenti di informazione del Centro”.
Completamente rinnovato nell’aspetto grafico, ampliato nei contenuti, il nuovo sito è stato pensato per rendere più efficace ed immediata la comunicazione dei servizi offerti e per facilitare la navigazione degli utenti.
Molte cose sono cambiate dal 1982, quando, con l’aiuto di un gruppo di genitori di ragazzi tossicodipendenti, don Dossetti ha creato un percorso di uscita dalla droga.
“Ci siamo chiamati ‘Centro di Solidarietà di Reggio Emilia’, abbreviato in CeIS, ispirandoci al CeIS di Roma, fondato da don Mario Picchi”.
Negli anni Ottanta e Novanta il percorso di uscita dalla droga è stata l’attività pressoché esclusiva del Centro, anche se si sono sviluppate attività di sostegno come il volontariato e i percorsi di mutuo aiuto per i familiari, con sollecitazioni a rispondere a nuove emergenze come l’Aids.
La consapevolezza che il disagio sociale era molto più articolato è arrivata all’inizio degli anni Duemila.
“La nostra esperienza, i concetti che guidavano il nostro operare, potevano servire in altri campi.
A questo – continua don Dossetti – siamo stati sollecitati anche dai nostri interlocutori pubblici e sono nate comunità di accoglienza per minori, appartamenti per il reinserimento, lo Sportello per le Assistenti Familiari (‘Badanti’), l’attività di accoglienza e accompagnamento dei migranti.
Il simbolo di questo fervore è la sede di via Codro, ‘Casa Aperta’, che è consapevolmente collocata nel tessuto urbano, per dare visivamente il messaggio che lo scopo del nostro lavoro è il reinserimento della persona in difficoltà, non la sua estraniazione, e che la solidarietà può trasformare le persone portatrici di sofferenza in risorsa per la comunità”.
Tornando all’attività originaria del Centro, il recupero dalla tossicodipendenza, don Dossetti spiega che quando una famiglia entra in questa grande sofferenza è come se su di lei calasse una campana di vetro, si interrompono le relazioni più care, si cercano soluzioni spesso destinate al fallimento, vengono trascurate le occasioni che sono disponibili nel territorio vicino a noi.
Per questa ragione è stato predisposto un percorso di accoglienza e di informazione non solo per chi usa le droghe ma per tutti coloro, prima di tutto i genitori, che sono coinvolti dalle dipendenze del familiare.
Don Dossetti usa la parola “dipendenze” perché non c’è solo quella dalle droghe illegali, ma anche dal gioco, dai social, dall’alcol.
L’ultima espansione del CeIS verso gli anziani e i bambini, con la gestione della Casa di Riposo “San Pellegrino” e dell’omonima Scuola per l’infanzia, ha portato il centro all’interno di una geografia complessa che richiede necessariamente una comunicazione efficace, semplice, in grado di trasmettere informazioni e aggiornamenti puntuali.
Comunicazione rinnovata anche attraverso la pagina Facebook e l’apertura di una pagina sul portale Linkedin.
“Il nuovo sito del Centro è interattivo. Confidiamo che sia lo strumento per portare a tanti un messaggio di speranza”, conclude don Dossetti, invitando a visionare il sito al link www.solidarieta.re.it.