Le anticipazioni sui diversi contenuti del secondo decreto ‘Sostegni’ aprono qualche spiraglio di fiducia ma lasciano irrisolti alcuni nodi cruciali.
Positiva è la conferma dell’acquisita consapevolezza, da parte del Governo, di quanto da tempo vanno dicendo sia Confedilizia sia le associazioni del commercio, dell’artigianato e della ristorazione: e cioè che per gli affitti commerciali sono necessari sostegni e incentivi.
Bene, quindi, che si pensi a rinnovare il credito d’imposta del 60 per cento, ad eliminare la tassazione dei canoni non riscossi e a introdurre la cedolare secca.
Positivo è anche che si miri a ridurre il peso dell’Imu per alcuni soggetti, ma si tratta di un intervento da fare in modo adeguato.
Da un lato, occorre superare l’assurda regola della coincidenza fra proprietario ed esercente, dall’altro vanno considerati i tanti proprietari dimenticati finora, a partire da quelli che stanno subendo da più di un anno il blocco degli sfratti.
A proposito di blocco sfratti, infine, occorre finalmente interrompere questa inaccettabile violazione dei diritti proprietari, che sta esasperando migliaia di famiglie in estrema difficoltà economica, non più in grado di sostituirsi allo Stato, sostenendo per giunta spese e tasse per immobili che il Governo ha sottratto alla loro disponibilità facendo carta straccia di sentenze ottenute dopo anni di mancati pagamenti e costosi contenziosi.