Benedetto Piacentini commenta il libro biblico di Giobbe

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa recensione di un libro reggiano, intitolato “Il libro di Giobbe. L’indagine esistenziale del giusto” scritto da Benedetto Piacentini, editrice San Lorenzo, con presentazione di Roberto Vignolo. L’autore dell’articolo, don Filippo Manini, è direttore e docente di Sacra Scrittura dello Studio Teologico Interdiocesano e attualmente aiuto festivo nelle unità pastorali di Quattro Castella e di Vezzano-Puianello.

Benedetto Piacentini è già conosciuto come studioso della Bibbia; ricordiamo i suoi lavori sui Salmi: I Canti di lode dei Padri. Esapla dei salmi, Edizioni Dehoniane, Bologna 2011 (con testo ebraico, greco, latino e triplice traduzione italiana) e I Salmi, Paoline, Milano 2012. Ora ci offre un ampio commento al Libro di Giobbe: un grande lavoro, dove l’autore mette a frutto, tra l’altro, la sua competenza nelle lingue antiche, e accompagna il lettore attraverso le pagine di Giobbe, belle e ardue.

L’introduzione, la traduzione, le note, il commento e la bibliografia sono utili sia ai lettori meno esperti sia agli studiosi (anche grazie alle note filologiche più tecniche raccolte alla fine del volume). Il commento tiene conto del contesto di tutta la Scrittura, Antico e Nuovo Testamento, e, con chiarezza, accresce la comprensione del testo e può essere alimento per la fede.
Giobbe affronta in modo vitale il problema della sofferenza, che il rapporto con Dio rende ancora più acuto: la dottrina della retribuzione, secondo la quale a ogni azione corrisponde la giusta conseguenza e ricompensa, non è sufficiente a illuminare l’esistenza del giusto messo alla prova: come dice Piacentini “il problema dell’esistenza umana, ora divenuta enigmatica è, nella sua origine più profonda, il problema di Dio”.

Una breve cornice narrativa racchiude una lunga serie di discorsi: il dialogo tra Giobbe e i tre amici, che, fedeli al criterio della retribuzione, non riescono a consolare Giobbe né rispondono alle sue domande; l’intervento di Eliu, che a sua volta non può dare la soluzione; infine i discorsi di Dio e le brevi risposte di Giobbe: che alla fine non ottiene da Dio una spiegazione, ma la risposta nell’incontro con lui: “Il dialogo acceso e sarcastico con gli amici lascerà progressivamente spazio al dialogo con Dio, una preghiera angosciosa in cui sono presenti l’elemento della protesta ma anche quello dell’abbandono”.

Filippo Manini

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