Con il placet dell’Ufficio della Pastorale Giovanile e dell’Ufficio Catechistico della Diocesi, prende sempre più forma il progetto per la riapertura degli oratori di Guastalla, Covid permettendo.
La nuova visione suggerita stacca decisamente con la tradizionale idea di oratorio: non ci si limita più al semplice luogo di aggregazione con la sola apertura degli ambienti chiusi causa pandemia come priorità, ma c’è l’ambizione di lanciare una nuova idea di oratorio, inteso come stile di vita.
La mission che il nuovo oratorio dovrà avere è quella di accompagnare i giovani e i ragazzi a scoprire la loro vera vocazione affinché crescendo possano realizzarsi pienamente come uomini e donne. Il percorso educativo che verrà proposto sarà il marchio di fabbrica della crescita dei ragazzi, rivolta più alla qualità dei valori che alla quantità di proposte e iniziative a loro rivolte.
Anche grazie a questa impronta si vogliono aiutare i ragazzi a non essere più ostaggio del mondo ma a farne parte con uno stile e un’identità ben definita che possa permettere di trovare la loro strada.
Da qui la consapevolezza che oratorio non sarà più sinonimo di luogo autoreferenziale, aperto a pochi e comunità nella comunità, bensì sarà luogo di accoglienza, aperto a tutti, e dallo stile inconfondibile.
Una delle metafore che sembrano spiegare meglio questa concezione è quella di un arco teso e pronto a scagliare le sue frecce: ogni freccia rappresenta i ragazzi che partendo dall’oratorio (l’arco) spiccano il volo verso la loro vita. Senza mai dimenticare da dove sono partiti. È da questa finalità che l’unità pastorale di Guastalla ha accolto l’invito degli uffici diocesani a sposare questo progetto così “visionario” e nuovo per modalità e finalità.
Approfittando anche della “pausa” forzata causa Covid, che di fatto ha chiuso le porte degli oratori un anno fa (ad eccezione della riapertura per il periodo estivo col Summer Camp e Summer School con la partecipazione di tanti ragazzi), si è di fatto avuto il tempo di maturare la consapevolezza che questo cambiamento di indirizzo e stile potesse giovare all’intera comunità, attualmente orfana del suo oratorio e così desiderosa di rianimarlo.
Nel concreto i sacerdoti di Guastalla hanno coinvolto tutti gli adulti che si “occupano di giovani” a vari livelli per intavolare un dialogo e un percorso condiviso partendo dal quesito su come si vorrebbe l’oratorio del domani. Ecco che catechisti, famiglie, gruppo scout, educatori e allenatori della società sportiva hanno potuto dire la loro su come pensano e intendono l’oratorio accompagnati nella riflessione dal gruppo di lavoro dell’unità pastorale. Sono stati molti i punti di vista raccolti e tutti accomunati dalla voglia di ripartire con un oratorio al servizio dei ragazzi e non viceversa. Non solo si è riflettuto su come si possano animare gli ambienti e le giornate negli oratori, bensì si è dibattuto come l’oratorio stesso possa animare l’entusiasmo e la crescita dei ragazzi.
Dalla ricchezza dei punti di vista espressi dai soggetti che saranno coinvolti direttamente sul tema educativo che ispirerà la vita oratoriale e dalla convinzione delle persone coinvolte si è così deciso di intraprendere il cammino proposto dalla Diocesi e dopo una fase zero di confronto e raccolta di idee si è passati alla fase successiva in cui si arriverà a sintetizzare le idee raccolte per iniziare a dare l’imprinting alla proposta educativa da presentare.
In ogni passo sarà coinvolto non solo il gruppo di lavoro dell’unità pastorale, ma anche l’équipe pastorale con i rappresentanti delle quattro comunità guastallesi: Duomo, Pieve, Tagliata e San Martino. Oltre a questi soggetti ci saranno anche i rappresentanti dei vari gruppi coinvolti e sopracitati così che le proposte abbiano il più ampio respiro e siano condivise da tutti. Il tutto, ovviamente, sotto la supervisione di mamma Diocesi, chiamata non a giudicare o intervenire, ma a ispirare e formare gli attori di questo progetto.
L’intento è proprio quello di arrivare a formulare un’offerta formativa credibile, sostenibile e attuabile con i vari soggetti in campo riconosciuti e investiti dell’onere e onore di partecipare alla crescita dei ragazzi.
Alle persone coinvolte non verrà chiesto nulla di particolare se non la disponibilità a mettere a disposizione parte di se stessi nelle possibilità e capacità di ognuno, un po’ come fece il giovane che mise a disposizione di Gesù i cinque pani e due pesci nel brano evangelico della moltiplicazione dei pani. È da questo episodio del Vangelo che si vuole trarre ispirazione in questo cammino.
Palpabile ed evidente è stato lo stupore del parroco di Guastalla, don Nildo Rossi, affiancato in questo progetto da don Giovanni Valentini e dagli educatori stabili Federico Carnevali e Luca Bassoli, nel riscontrare così tanta partecipazione da parte di questo stuolo di adulti così convintamente coinvolti e decisi a fare del loro meglio per la riapertura degli oratori di via Pieve e di via Pegolotti.
Nel frattempo si stanno muovendo i primi passi verso la normale attività per i ragazzi: riprendono gli incontri di catechismo in presenza per i gruppi della Prima Comunione e per quelli della Cresima e si stanno iniziando a gettare le prime basi per le attività dell’estate 2021, sempre Covid permettendo. A questo punto non ci resta che augurare buon lavoro e buon cammino a tutte le persone coinvolte.