Giornata dedicata alla Matelda dantesca

Il 2021 è l’anno di Dante. Le celebrazioni in ricordo della morte del Sommo Poeta sono già avviate, nonostante la difficile situazione sanitaria. La tecnologia a distanza aiuterà a far sì, almeno in questa prima fase, che tutta Italia possa ricordare questa figura unica nel panorama letterario italiano, visto che è proprio con lui che nasce, in senso ampio, la letteratura italiana esplodendo da subito come un big bang e trovando nella Comedia il suo inizio e la massima espressione.

A Reggio Emilia a novembre 2021 l’Associazione Amici di Matilde e del castello di Bianello promuove in collaborazione con la Società Dante Alighieri-Comitato di Reggio Emilia e Guastalla una giornata di studio dedicata dal titolo “La Matelda dantesca e le figure femminili nella Comedia” aperta al pubblico e particolarmente indicata per gli studenti delle scuole superiori.

Tre le relazioni tenute da Lorenzo Mainini, docente all’Università Sapienza di Roma, da Lucia Battaglia Ricci, docente universitaria a Pisa e a Roma III, e da Silvia Perucchetti, musicologa a Reggio Emilia, che tratteranno il testo di Dante, le immagini in Dante e infine la presenza costante della musica nella Comedia. A tale evento darà supporto lo Zonta Club di Reggio Emilia e saranno coinvolti gli Assessorati alla Scuola, alla Cultura e alle Pari Opportunità di Reggio Emilia. I contenuti di questa giornata saranno utilizzati a fini didattici. Oltre alla pubblicazione degli atti, le relazioni verranno registrate per rispondere a eventuali richieste delle scuole per uso interno.


Il fascino della Comedia, rimasto intatto nei secoli, esce potenziato dalle grandi figure femminili a cui il Sommo Poeta ha dedicato momenti di rara poesia. Il percorso per immagini dalle prime incisioni ai moderni artisti rende ancora più tangibile al lettore la portata del racconto. Lo studio dell’effetto musicale voluto da Dante nei singoli canti conclude la visione di un mondo completo, ancora attuale ai giorni nostri perché indagine sull’umanità, sul suo agire e sul destino che l’accompagna.
Il Sommo Poeta morì a Ravenna tra il 13 e il 14 settembre del 1321 e per celebrare il settimo centenario della morte si svolgeranno numerosissime iniziative in tutta Italia e all’Estero.

Perché Dante Alighieri a Reggio Emilia? Il lettore potrebbe chiederselo e le risposte sono tante. Nel Convivio di Dante si cita Reggio Emilia parlando di Guido, della nobile famiglia dei Roberti di Reggio Emilia, che visse nella seconda metà del XIII secolo e morì di certo dopo il 1315. Poco si conosce delle vicende della sua vita a parte la stima ed il ricordo che Dante gli ha tributato proprio nel Convivio. La figura di Roberti appare oggi tutto sommato abbastanza evanescente, anche se di un certo rilievo a livello locale; ma l’Alighieri, come è noto, si riferisce a lui con grande apprezzamento, oltre che nel Convivio, anche nel Purgatorio XVI.
Questo lascia pensare che il nobile reggiano abbia goduto di un credito notevole nella vita pubblica dell’Italia centro-settentrionale fra Due e Trecento.
La presunta ospitalità reggiana concessa da Guido da Castello a Dante, legata all’eventuale amicizia tra i due, è stata recepita, in chiave nobilitante, dalla storiografia locale, che la data variamente al 1311 (G. Ferrari, 1873), o al 1306, (Malaguzzi, 1878), e arriva a ubicare la casa di Guido dei Roberti, teatro dell’incontro (Saccani, 1924), nella attuale via Guido da Castello, dove ancor oggi una targa ricorda l’evento.

Passiamo ora al pezzo forte ovvero Bismantova. Leggiamo nel testo di Chiara Dazzi: “La Pietra di Bismantova è richiamata nella Divina Commedia come la montagna del Purgatorio dantesco. Nella famosa citazione del Canto IV la Pietra, come gli altri luoghi citati (San Leo, Noli) è un termine di paragone per descrivere l’asprezza dell’ascesa al monte del Purgatorio: son tutte montagne su cui si può salire a piedi ma qui convien ch’uomo voli!. Al di là della citazione geografica, che attesta come la Pietra di Bismantova fosse un luogo conosciuto anche nel Medioevo, il Monte del Purgatorio per come la Commedia lo descrive è curiosamente simile alla Pietra: un monte altissimo, che si erge come un’isola, i cui lati sono aspre balze rocciose e la cui sommità è uno spazio pianeggiante, il Giardino dell’Eden. In molte versioni illustrate della Divina Commedia, tra cui fra tutte quella di Gustavo Dorè alle fine del 1800, forse la più popolare e conosciuta di sempre, ci sono numerose illustrazioni che ricordano la Pietra in modo quasi singolare. Storicamente, Dante visitò probabilmente la Pietra di Bismantova nel 1306”.

Il terzo elemento di riflessione, che dà lo spunto alla giornata di studio citata all’inizio di questo articolo, è la figura di Matelda “la donna soletta che si gìa e cantando e scegliendo fior da fiore ond’era pinta tutta la sua vita”, Purgatorio Canto XXVIII. Dante la scorge sulla riva del fiume Letè. Una figura enigmatica probabilmente legata al vissuto personale del poeta. Riportiamo anche il commento del figlio dell’Alighieri, Pietro, che fu tra i primi commentatori della Comedia. Egli ci dice che “(Dante)… fingendo di incontrare l’ombra della Contessa Matilde, donna munificentissima, che fiorì intorno all’anno 1060, la quale fu donna onestissima e costruì infinite basiliche, dotandole di suo…”.

Anche molti studiosi ritengono che nella Matelda Dante abbia voluto vedere Matilde di Canossa. E le ricerche in proposito continuano. Di fatto è già un onore essere citati in ben cinque canti della Comedia proprio nel passaggio fondamentale dal Purgatorio al Paradiso.
Non si tralasci il fatto che la memoria di Matilde restava viva nei suoi possedimenti di Bismantova, beni allodiali della famiglia dei Canossa. Probabilmente solo coincidenza invece che il nome della madre di Matilde fosse Beatrice.

Reggio Emilia a buona ragione diventa protagonista dell’anno dantesco di cui seguiremo le vicende confidando di poter realizzare a novembre in sicurezza e presenza la giornata di studio “La Matelda dantesca e le figure femminili nella Comedia”.
Anzi che sia di buon auspicio.

Donatella Jager Bedogni
Giovanna Iori

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