Riceviamo l’articolo di padre Lorenzo Franceschini, dell’Ordine dei Servi di Maria, con il programma delle celebrazioni riportato a fianco.
Ecco, un richiamo al tempo che quest’anno scorre, ci darà l’occasione di accorgerci di tutta la sorprendente attualità della memoria di questi nostri Santi Padri. Un’epoca come la nostra è segnata dalla stanchezza per il tanto individualismo che ha allentato le relazioni, per quella onnipresenza del Mercato che ha reso le individualità nostre sempre funzionali al progetto che ci fa solo perdere dietro sempre nuove illusioni.
Tanto che se ne pone ormai il rischio di lasciarsi definitivamente andare alla frenesia di scadere del tutto in un farsi guidare da pulsioni torbide ed infere, così da fare alla fine il gioco di qualcuno che non vuole considerarci neanche più umani.
Ma dinanzi a questo rischio, non siamo disarmati. Già all’alba dell’Umanesimo, sorgevano quei nuovissimi fermenti che sono proprio all’origine della nostra situazione. Ma, in quello stesso momento ci furono alcuni che di tanto seppero cogliere il lato però vero e fecondo, senza lasciarsi traviare dalle vanità.
I nostri Padri rinunciarono allo sterile individualismo che già affiorava: superando i loro particolarismi e unendosi in un genere di vita stupefacente, improntato alla loro sincera e radicata amicizia.
Essi riposero tutte le loro risorse nel servizio di un progetto insperato, ricevuto dall’Alto. Quel sogno, che i loro propri carismi potessero farli convergere in un obiettivo più lontano, così allora da non permettere di fare dei particolari carismi qualcosa che noi avessimo poi potuto infine idolatrare: ma senza neanche che i doni dei nostri Padri dovessero però esserne così dunque soffocati!
Loro, questi Sette Santi i quali erano nobili mercanti cresciuti nel mercatismo proprio nascente, seppero subito indicare l’orizzonte tutto anzi ulteriore.
Abbracciarono l’ideale della vita comune, della condivisione dei loro beni, per il riscatto di tutti quegli altri loro fratelli i quali nello stesso stile di vita di essi Santi Padri ve ne avrebbero saputo allora scorgere l’antidoto per tutti quei tanti nascenti contrasti e livori che nel clima di crescente successo si andavano già diffondendo.
Perché infatti, anche il bene però si diffonde!
La fama di essi Primi Padri fece da lievito alla loro generazione: e riemerge soprattutto oggi a farsi risorsa preziosa e imperdibile per trarne strumento di salvezza. Una salvezza, che proviene da una Pace non differita ma donata, e che sgorga dalla Accoglienza che attrae e tutela, scongiurando timore, rassegnazione e cinismo.
Tutto questo fu possibile e si porge più che mai adesso a noi, per il mandato della Nostra Signora la beatissima Vergine Maria.
In quelli che cominciavano a essere i tempi affascinanti ma tumultuosi che, sotto i nostri occhi, vanno ormai compiendosi, ecco che la Madonna si protese a consegnarci i Suoi Servi, i quali davvero ce ne richiamassero non solo a un affidamento ma e proprio ad una speciale dedicazione e consacrazione di noi fedeli cristiani, dunque, alla Lode sincera di essa nostra Signora.
E questo, non per accontentarsi allora di trarre un vantaggio da deboli dalla accondiscendenza del Padre, ma anzi per attingere forza e dignità inaspettate tanto da esserne resi poi degni di offrire la lode gradita a Dio. E per farci così essere più simili al Figlio: nel sostare insieme alla Madre sotto le infinite croci in cui il nostro Signore è ancora crocifisso.
I Sette Santi ci daranno il coraggio di non sentire perciò lontana la Vergine santa, ma di farci suoi audaci imitatori nella sequela del Signore che ci trae a sé e che ci libera dalla menzogna e dalla paura in quel modo che Lui solo conosce.
Questa domenica il ricordo vivissimo dei Primi Padri ci farà sentire vicini, gli uni accanto agli altri nel tempo difficile che richiede prossimità e abnegazione. Capaci di divenire un cuor solo e un’anima sola per fare di questa ora il tempo di quella città di rifugio che sia porto di salvezza.
Questi tempi di Maria ci recano delle prove tanto inaspettate: ma anche ci porteranno più lontano di ogni nostra attesa! Quest’anno vivremo con intensità ritrovata l’appuntamento che da sempre noi onoriamo.
La Chiesa Universale ha canonizzato i Sette Santi come se fossero stati una persona sola.
In questo starà quella parola definitiva che ci dia una grande conferma: laddove sembri di vedere separazioni, muri e diffidenza, in questa domenica sapremo fare un salto decisivo, per marcare il passo.
Per guardare allora alla comunione vera che non appiattisce ma che sa edificare e, davvero restaurare. Questa sia proprio oggi, la nostra invocazione.
Lorenzo Franceschini
Il programma delle celebrazioni previste nella Basilica della Ghiara domenica 14 e martedì 16 febbraio 2021 è disponibile sul giornale, in edizione sia cartacea che digitale.