“Fa troppo freddo, sto impazzendo, non sono sicuro di farcela a sopravvivere” è il disperato grido di aiuto di Ali, proveniente dal Pakistan, uno degli ospiti del campo di Lipa nel nord-ovest della Bosnia e Erzegovina. Il peggioramento delle condizioni meteorologiche, le nevicate e il freddo estremo aggravano l’emergenza umanitaria per i migranti bloccati in una situazione disumana nel campo della vergogna e mettono a rischio la vita di più di 900 persone che vivono in quel luogo.
Caritas Italiana, Caritas Ambrosiana e altre realtà non profit presenti sul posto sono impegnate nella distribuzione di cibo e di abbigliamento invernale (scarpe, giacche a vento, sciarpe, cappelli) e soprattutto di legna da ardere, per consentire ai migranti di scaldarsi. Questi aiuti sono resi possibili grazie alla solidarietà mostrata da molte persone ed organizzazioni che in questi giorni stanno contribuendo alla raccolta fondi necessaria proprio per l’acquisto di beni essenziali per la sopravvivenza di queste persone.
Anche la Delegazione Regionale Caritas dell’Emilia Romagna si è attivata per sensibilizzare l’opinione pubblica e per un sostegno concreto agli interventi di emergenza. è necessario e doveroso, nei confronti di tante persone “dimenticate”, non addormentarsi, prendere posizione, creare cultura, denunciare quello che non va e agire concretamente a sostegno delle situazioni di emergenza. In occasione della serata informativa sulla situazione dei migranti lungo la rotta balcanica, la Delegazione Regionale Caritas (che ha organizza l’evento del 4 febbraio scorso insieme al Festival Francescano) ha chiesto a tutte le Caritas diocesane dell’Emilia Romagna di personalizzare la raccolta fondi a sostegno dei progetti che Caritas Italiana, Caritas Ambrosiana, Ipsia e Croce Rossa stanno portando avanti per far fronte all’emergenza.
A fianco la locandina preparata soprattutto per la diffusione con smartphone e attraverso social nella quale (oltre al codice Iban) ci sono i link attivi che rimandano ai diversi canali di versamento e possono essere, eventualmente, stampate ed esposte in parrocchie e altri luoghi e, in questo modo, attraverso i QrCode semplicemente inquadrati con uno smartphone, si viene indirizzati ai link dei canali di versamento.