Non è facile accostare le persone che vivono il dramma della schiavitù. Chi è mortificato nella propria dignità mostra sfiducia verso gli altri ed è poco disposto a cambiare la propria condizione di vita. L’opportunità di riscatto, per le persone costrette alla prostituzione, passa dal lavoro. E’ questa la domanda che, in oltre 25 anni di incontri sulle strade, i volontari dell’associazione reggiana “Rabbunì” si sono sentiti rivolgere più spesso.
Nel 2015, l’associazione “Rabbunì” in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia e la Cooperativa reggiana di Solidarietà sociale “L’Ovile” ha promosso la nascita del laboratorio di sartoria “Zigzag”. In Nigeria, come in Italia, la sartoria è una attività altamente qualificata e ambita dalle giovani. Il laboratorio è stato attivato presso “La Polveriera” a Reggio Emilia ed è articolato su due livelli. Alcuni pomeriggi a settimana accoglie ragazze che da pochi mesi sono in contatto con “Rabbunì” e alle quali una operatrice insegna le basi della sartoria. Al mattino invece il laboratorio ospita ragazze inserite in tirocini lavorativi e che hanno già partecipato alle attività pomeridiane. Queste ragazze più esperte realizzano oggetti per la rete di vendita delle cooperative sociali.
Le attività del mattino sono gestite da una ragazza nigeriana che ha lavorato a lungo nel laboratorio come apprendista e che ora coordina la produzione. In tre anni “Zigzag” ha avviato al lavoro oltre quaranta persone.
La versione integrale del documentario (durata 15 minuti), trasmetto da Telereggio sabato 30 gennaio, è disponibile a questa pagina:
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