Saldi 2020 un po’ meno negativi del previsto

Le prospettive dell’economia reggiana continuano ad essere dominate dall’incertezza e dalle difficoltà legate alla pandemia e alle sue evoluzioni difficilmente prevedibili.
Il 2020, infatti, si è chiuso con una leggera attenuazione della curva negativa ipotizzata nello scorso mese di ottobre, ma contemporaneamente si è ridotta l’entità del “rimbalzo” stimato per il 2021.

Secondo le analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio sui dati degli “Scenari per le economie locali” di gennaio elaborati da Prometeia, la flessione del valore aggiunto 2020 dovrebbe fermarsi al 9,1%, in linea con il dato regionale (-9,2%): le elaborazioni di ottobre ritenevano che il calo per la provincia di Reggio Emilia si sarebbe attestato al 10,3%.

Tuttavia, la ripresa delle misure di contenimento che ha segnato gli ultimi mesi del 2020 si riflette sulle previsioni dell’anno in corso, con stime di crescita che si abbassano dal 7,7% al 5,9%
Restando ai saldi ipotizzati per il 2020, anche per quanto riguarda i singoli settori di attività economica si registra un rallentamento generalizzato della flessione. In questo quadro, che comunque è apparso pesante, fa eccezione il comparto delle costruzioni che,  in controtendenza con le previsioni di ottobre, ha chiuso il 2020 in positivo. Spinto, probabilmente, anche dal cosiddetto Superbonus del 110% previsto dal Decreto Rilancio, il valore aggiunto del comparto edile registra un incremento dello 0,4%, quando invece era previsto in calo dell’8,3% negli “Scenari” di ottobre.

Secondo i dati di Prometeia elaborati dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia, l’industria ha chiuso il 2020 con una contrazione del 12,6% rispetto al -14,4% delle elaborazioni di ottobre e, nel 2021, dovrebbe registrare un andamento positivo con una crescita del 7,9%, valore che si colloca, comunque, decisamente al di sotto del +13,1% ipotizzato in precedenza.

Praticamente confermata, poi, la flessione del valore aggiunto 2020 dell’agricoltura nel 2020, con un -0,7% rispetto al -0,6% delle elaborazioni dell’ottobre scorso.
Relativamente al comparto dei servizi – settore che più ha risentito dell’emergenza sanitaria di questi mesi – il valore aggiunto ha chiuso il 2020 con una contrazione del 7,7%, valore leggermente più contenuto se si confronta con il -8,3% ipotizzato in precedenza.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il numero di occupati nell’anno passato è diminuito dell’1,3%; anche in questo caso il dato risulta lievemente più contenuto se confrontato con il -1,6% delle previsioni di ottobre.

Sul fronte dell’interscambio commerciale reggiano con l’estero è confermata, nei dati di gennaio, una dinamica negativa, sebbene leggermente ridotta rispetto a quanto previsto nelle elaborazioni precedenti: -13,1% per l’export (era –17,1%) e -7,6% per le importazioni (era -13%). Le vendite oltre frontiera del “made in Reggio Emilia” dovrebbero riprendere quota nel 2021 registrando una crescita dell’8,2%; anche questa percentuale, però, è di oltre cinque punti e mezzo inferiore alle precedenti previsioni di ottobre (+13,9%).

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