Seicento splendide foto di Steve McCurry, uno dei più grandi fotografi viventi, dallo scorso settembre sono esposte in aule e corridoi di 20 scuole elementari e medie di Reggio e provincia grazie alla Fondazione voluta da Massoud Besharat – un illuminato mecenate di origini iraniane che lavora e vive tra gli Stati Uniti (Atlanta per la precisione) e la Francia (Barbizon, culla dell’arte en plein air) – ma anche all’encomiabile lavoro di squadra tra pubblico e privato che ancora una volta Reggio Emilia è stata in grado di realizzare.
A tessere i contatti tra Reggio e Besharat – gallerista d’arte per amore dell’arte stessa e grande estimatore, nonché amico, di McCurry – è stata Donatella Violi, pittrice e organizzatrice di mostre, nata in Piemonte da una famiglia originaria del primo Appennino reggiano, che da tempo vive, lavora e dipinge nella nostra città. Entrata nell’orbita della Besharat Contemporary art, Donatella Violi si è vista proporre del mecenate franco-americano di esportare anche in Italia uno dei tanti progetti che la Besharat Arts Foundation ha avviato allo scopo di mettere l’arte al servizio dell’umanità: portare in tante scuole del mondo, messaggi e sollecitazioni per cercare di aumentare l’attenzione su diversi temi importanti. “E per cercare – spiega l’artista reggiana – di sviluppare compassione ed empatia, in particolare nei giovani, i futuri guardiani della Terra e della vita su di essa: compassione come partecipazione alle sofferenze altrui, empatia come capacità di mettersi nei panni dell’altro per alleviarne le sofferenze, perché una società armoniosa, equilibrata e fiorente, deve essere fondata sulle somiglianze che ci uniscono, piuttosto che sulle differenze che ci dividono”.
Il progetto “L’arte a scuola – The Faces of innocence” promosso dalla fondazione Besharat Art punta proprio a incoraggiare compassione ed empatia tra bambini e ragazzi di elementari e medie, dunque non ancora influenzati dai pregiudizi, attraverso il contatto quotidiano con una forma di arte che rappresenta le somiglianze tra gli esseri umani, pur mostrandone le differenze. E forma d’arte migliore degli scatti di Steve McCurry, a partire appunto dalla ragazza afgana immortalata in un campo profughi di Peshawar, non poteva davvero esserci…
Già avviato negli Stati Uniti e in Francia, l’ambizioso progetto di Massoud Besharat è dunque sbarcato, grazie a Reggio Emilia, anche in Italia.
A Dall’Aglio, King e Pertini di Reggio, grazie alla Provincia si sono così unite elementari e medie di altri sei comuni: Campagnola, Castelnovo Monti, Cavriago, Correggio, Quattro Castella e Rubiera. In tutto una ventina di sedi scolastiche dove, dallo scorso settembre, il lavoro degli insegnanti e le giornate di bambini e ragazze sono allietati da suggestivi scatti del fotoreporter americano. Ben 600 le foto donate dalla Besharat Foundation già installate in provincia, 25 delle quali – sempre grazie alla collaborazione del Grade – destinate alla Psicologia pediatrica dell’arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio.

