Spero che mi perdonerete uno sfogo unilaterale e polemico. Mi comprenderanno almeno coloro che come me sono oppressi dai telegiornali, che ogni giorno ci ripetono ossessivamente il numero dei morti e di quelli che stanno per morire e di quelli che non moriranno, ma non si sa mai, e insinuano l’atroce sospetto che in uno di questi gruppi ci siamo certo anche noi.
L’anno 2021 deve essere, sarà l’anno della ripartenza, d’accordo; dunque prepariamoci, organizziamoci, pianifichiamo. Non possiamo però far finta che non sia successo niente, che non sia necessario, prima, un piccolo consuntivo.
Il pericolo infatti è che quello che è successo sia avvenuto anche perché c’era un vuoto di fondo e che si voglia ripartire senza prenderne coscienza e senza cercare, per quanto si può, di colmarlo.
Leggi tutto l’articolo di Zeno Davoli su La Libertà del 13 gennaio 2021