Lo «smartphone» ipnotizza

è sotto gli occhi di tutti. Lo smartphone ipnotizza, specialmente le persone giovani. Chi non è “nato digitale”, brutta espressione per definire le nuove generazioni che invece sarebbero “smart”, lo prevedeva e lo diceva: il telefono smartphone diventerà una dipendenza. Dalla ricerca condotta dall’Osservatorio scientifico della no profit “Social Warning-Movimento Etico Digitale” emerge che otto ragazzi su dieci (l’80%) tra gli 11 e i 18 anni trascorrono due mesi all’anno sui social network, cioè quattro ore al giorno. Il 52% ha tentato di ridurre il tempo senza riuscirci. La ricerca dice che i ragazzi sbloccano lo smartphone in media 120 volte al giorno e lo usano, oltre che per essere connessi ai loro coetanei tramite i social, anche per vedere film o ascoltare musica fino a tarda notte.

Leggi tutto l’articolo di Gabriele Soliani su La Libertà del 9 dicembre 2020

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