Teatro Bismantova, fattore di comunione

La lettera di Mareggini e Ferrari: «Lavoriamo per tornare ad aprire»

Seconda chiusura per teatri e cinema quella prevista già nel Dpcm dello scorso 25 ottobre, che costringe gli operatori dello spettacolo a fermarsi di nuovo. Un altro stop che penalizza un settore già in forte crisi, coinvolgendo numerosi profili professionali: attori, compagnie teatrali, produttori, distributori, personale di sala, costumisti, truccatori e fonici. Le proteste sono iniziate già i primi di ottobre davanti al Duomo a Milano: 1.500 persone con i loro bauli che servono a trasportare il materiale scenico si sono posizionate a un metro di distanza e hanno iniziato a suonare.

Leggi tutto l’articolo su La Libertà del 18 novembre 2020

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