Il ricordo dei defunti

Quando si è giovani il senso della morte non solo è lontano, ma non si avverte neppure. Il mondo è così dolce e ricco e colorato che nulla sembra poter interrompere quel fluido vitale di gioia, speranza e attesa che, giorno dopo giorno, ci sfida a godere con pienezza ogni istante.
Con il passare degli anni tutto assume una dimensione più solida e razionale, i contorni si fanno più definiti e anche i grandi temi universali entrano prepotentemente nella nostra esistenza. La vita e la morte si intrecciano quotidianamente nel vissuto di ognuno di noi e gli interrogativi al senso di entrambe le condizioni trovano risposta a seconda del proprio credo.
In questo periodo in cui la pandemia sta riprendendo la propria forza, costringendoci ad affrontare nuovi lutti, a cui gli innumerevoli, complicati e talvolta contraddittori Dpcm (Decreto della presidenza del consiglio dei ministri) tolgono persino la pietà del saluto estremo, la giornata fissata dalla Chiesa Cattolica per la commemorazione dei fedeli defunti assume un nuovo significato, le cui origini sono davvero molto antiche.

Leggi tutto l’articolo di Valeria Braglia su La Libertà del 11 novembre 2020

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