La Casa della Carità di Sassuolo ha 70 anni

“Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti”. Così il decimo versetto del Salmo 89 fa gli auguri alla Casa della Carità di Sassuolo, assieme a quelli di essere ‘più robusta’. Aperta il 9 dicembre del 1950 per volere dell’allora arciprete di San Giorgio monsignor Zelindo Pellati, con la benedizione di don Mario Prandi e con il sostegno economico del noto industriale della ceramica Pietro Marazzi e di sua moglie, vide i suoi primi passi in via della Stazione in pieno centro. Un appartamento in una vecchia casa con gli infissi delle finestre ancora da completare ed una sola stufa Becchi per riscaldare tutte le stanze accolsero le suore giovanissime che avrebbero accudito alla casa, suor Paola e suor Giuseppina. Scesero in auto da Fontanaluccia accompagnate da don Prandi, mentre dai finestrini scorreva un paesaggio ricoperto di neve. Il fondatore della Congregazione Mariana delle Case della Carità si è sempre affidato alla provvidenza, che anche in quel caso arrivò a piene mani.

Continua a leggere tutto l’articolo di Giuseppe Maria Codazzi su La Libertà del 7 ottobre 2020

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