A Bologna la Beatificazione di Padre Marella: “Ci insegna a non abituarci mai al male e a cercare risposte per tutti”

L’Arcivescovo di Bologna Card. Matteo Zuppi, Delegato Pontificio, ha presieduto il rito svoltosi in Piazza Maggiore davanti a 1.500 persone

Padre Marella si legò ai poveri – ha affermato l’Arcivescovo Card. Zuppi, Delegato Pontificio, nell’omelia della Messa di Beatificazione – e affrancò tanti ragazzi dalla schiavitù della povertà e della fame, sorelle della pandemia della guerra e che è inutile e impossibile distinguere tra loro. Voleva che nessuno rimanesse nell’inferno dell’abbandono e della disperazione e ai tanti orfani non donava soltanto un tetto, ma una famiglia e un futuro. Sono nostri e la sua paternità ci invita ad adottare chi è senza protezione. A noi, che in questi tempi ci confrontiamo con la pandemia e con le tante sofferenze fisiche e psichiche che provoca, Padre Marella insegna a non abituarci mai al male e a cercare risposte concrete e per tutti”.

Il Card. Zuppi, dopo aver ringraziato papa Francesco, ha sottolineato il significato e l’attualità della Beatificazione di Padre Marella. All’inizio della cerimonia mons. Stefano Ottani, vicario generale per la sinodalità, ha ricordato “la particolare grazia della Beatificazione di Padre Marella, che a Bologna ha testimoniato la totale dedizione al Vangelo”. Poco prima dello svelamento dell’immagine del nuovo Beato mons. Giovanni Silvagni, vicario generale per l’amministrazione, ha domandato “a papa Francesco, per tramite del Delegato Pontificio, di iscrivere nel numero dei Beati il venerabile Servo di Dio don Olinto Giuseppe Marella”. Subito dopo il Card. Zuppi, ha letto della Lettera Apostolica di Beatificazione giunta dalla Santa Sede e firmata da papa Francesco, nella quale si dà facoltà affinché Padre Marella “sia d’ora in poi chiamato con il nome di Beato e che possa ogni anno essere celebrato il 6 di settembre”, giorno della sua morte. Il ringraziamento al Santo Padre, dopo lo svelamento dell’immagine del nuovo Beato, è stato letto da mons. Ottani. “La chiesa che è in Bologna – ha affermato – unitamente ai tanti devoti del nuovo Beato, è grata e riconoscente a papa Francesco e a Dio” per l’avvenuta Beatificazione.

La celebrazione si è svolta domenica 4 ottobre, nel giorno della festa del patrono di Bologna San Petronio. Il sindaco Virginio Merola, al termine del rito, ha portato il saluto della città facendosi tramite “della riconoscenza per la vita e l’opera del Beato Marella. Il suo altissimo impegno civico è ciò che necessita alla nostra città”. Ha preso poi la parola padre Gabriele Digani, direttore dell’Opera “Padre Marella”, che ha sottolineato “il giorno bellissimo per tutti coloro che hanno amato don Olinto e la sua opera. L’umiltà, la carità e la fede del nuovo Beato sono esempi da imitare per tutti”.

 

La Messa è stata concelebrata dai Vescovi provenienti dalla regione, insieme al Vescovo di Chioggia, diocesi d’origine di Padre Marella, mons. Adriano Tessarollo. Per l’occasione è giunto un messaggio anche dal Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia. Presenti in piazza anche numerose autorità, insieme a delegazioni giunte dal Comune di Venezia e Pellestrina, isola natale del Beato. Hanno seguito il rito in piazza 1.500 persone, nei posti limitati e distanziati, nel rispetto delle norme anti Covid-19.

 

Durante la cerimonia, per la prima volta, è stata offerta alla venerazione de fedeli una reliquia di Padre Marella. Si tratta del manutergio, un fazzoletto di lino col quale don Olinto deterse le sue mani dall’olio santo al termine della sua ordinazione sacerdotale il 17 dicembre 1904. Il reliquiario, realizzato con la tecnica del bronzo “a cera persa”, è opera dello scultore Luca Cavalca e riprende le parole del Salmo “Judica” e sarà d’ora in poi collocato nella cattedrale di San Pietro. L’altare allestito per la Messa e posto sul sagrato di San Petronio è lo stesso utilizzato tre anni fa per la visita a Bologna di papa Francesco”. Per l’occasione è stato fornito ai presenti in piazza un sacchetto contenente, oltre al libretto della liturgia, al santino di Padre Marella, alle tradizionali “raviole” bolognesi offerti dall’Associazione Panificatori di Bologna e Provincia, anche l’inserto speciale di “Bologna-Sette”, il quotidiano “Avvenire”, il libretto “Padre Marella: mano di Dio, mano di carità, mano di perdono” (Emi), e i numeri speciali delle riviste dell’Opera “Il cappello di Padre Marella” e de “Il Regno”.

La cerimonia è stata trasmessa da “E’TV Rete 17 canale 17” e “Padre Pio Tv”, oltre che in streaming sul sito dell’Arcidiocesi e sul canale YouTube di “12Porte”. Alla realizzazione dei progetti in occasione della Beatificazione hanno contribuito l’Arcidiocesi di Bologna, il Comune di Bologna, l’Opera “Padre Marella”, il Comitato per le Manifestazioni Petroniane, il Comitato per la Beatificazione di Padre Marella e la Fondazione Carisbo.

Per ulteriori informazioni e servizi www.chiesadibologna.it

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