Romeo Galleno laico cristiano e operaio di vero umanesimo

Sono tanti i cristiani “laici impegnati” che ci lasciano per ricevere il dono eterno, tracciando però i solchi perché nuovi laici seminino e prendano slancio per abitare il tempo della Chiesa che lo Spirito Santo ci chiede. Nel breve spazio di un mese ci hanno lasciano i fratelli Renato e Romeo Galleno. Di Renato, servo della Chiesa, ha già scritto sul nostro settimanale don Mario Pini.
Romeo Galleno è stato salutato dal parroco don Luciano Pirondini, dai familiari, dagli amici e dalla parrocchia di Santa Croce, nella liturgia eucaristica della festa di san Matteo il 21 settembre.

“Sono nato nel maggio del 1923 e mi è stata rubata tutta la mia giovinezza. Quando è scoppiata la guerra avevo 16 anni”. È con queste poche righe che Romeo Galleno, professore di lettere alla “Galileo Galilei” di Santa Croce, inaugurava le pagine del suo diario privato, che ha tenuto dall’inizio degli anni Ottanta, ormai in pensione e che ha dedicato a “Dantina”, la moglie, perché, citava in esergo, “la vite per ergersi e dare frutto ha bisogno dell’albero. Tu sei sempre il mio albero”.
La sua vita è stata un esempio di cattolico che nel suo piccolo ha cercato con l’esempio di mettere in pratica gli ideali cristiani, sociali ed educativi in cui credeva.

Leggi tutto l’articolo di Federico e Chiara Ruozzi su La Libertà del 30 settembre 2020

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