L’iniziativa domenica alle 15.30 al Fontanile Ariolo di Gavasseto
Si racconta che negli anni ’40, in Polonia, nello scompartimento di un treno, la conversazione dei viaggiatori cadde su una notizia di cruda realtà: l’intenzione di Hitler di sterminare ebrei, zingari, omosessuali. Un polacco chiese ai due giovani ebrei seduti davanti: “Se questo avverrà, voi cosa farete?!”. “Noi canteremo i Salmi” fu la semplice, laconica risposta…
Di fronte al permanente, spietato, sistematico sterminio di foreste e boschi, non solo in wAmazzonia, né solo ad opera di governi e di multinazionali agroalimentari, gli alberi non possono rispondere. Possiamo e dobbiamo farlo noi: “Noi pianteremo alberi!”. Lo stanno facendo in tanti, da decenni. Alcuni esempi…
Molti conoscono questa storia, forse l’hanno pure vista su Internet (“L’uomo che piantava alberi”): durante la prima guerra mondiale, in Francia, un pastore, Elzéar Bouffier, uomo taciturno e solitario, specie dopo la morte della moglie, si ritirò con il cane e le pecore sulle pendici alpine della Provenza. Qui, ogni giorno, mentre portava al pascolo il piccolo gregge, iniziò a seminare ghiande, raccolte e selezionate dalle poche querce sparse, risparmiate dalla guerra. In due decenni rinverdì parte di quelle montagne disboscate, brulle, aride. Nei successivi 20 anni di vita, continuando a seminare, poté godersi il rifiorire sorprendente di tutta la vegetazione e il graduale ripopolamento umano di quella vasta zona, in precedenza abbandonata dagli stessi montanari autoctoni…
Leggi tutto l’articolo di Emanuele Benatti su La Libertà del 20 settembre 2020