Noi e il Vescovo, per ricominciare

La ripresa dell’attività associativa dopo le ferie è spesso un momento faticoso, ma è anche il momento della meditazione e delle scelte. In questo momento si colloca, per noi giuristi cattolici, la santa Messa che monsignor Vescovo ha celebrato per noi il 14 settembre. Abbiamo così risposto all’antico precetto di cominciare sempre il lavoro con la preghiera, in modo che diventi preghiera anche il lavoro successivo, ma abbiamo anche ascoltato un’omelia densa e profonda, che costituisce il punto di partenza ed il nostro testo di meditazione per quest’anno.

Ne sottolineo solo tre punti, raccomandando a tutti di leggerla almeno due volte, per farne propri i concetti fondamentali.
Dio non è venuto per condannare il mondo, ma per salvarlo. La Croce vuol dire salvezza. A noi chiede una risposta libera, che in pratica si traduce in un cammino di conversione dal mondo a Lui.
Riflettiamo un attimo: noi cristiani crediamo di essere già convertiti, ma la conversione non è un atto notarile che si fa una volta per tutte, né una scelta che facciamo appena alzati in un mattino diverso dagli altri, ma è un cammino che ci attende per tutto il resto della vita. è un cammino da fare silenziosamente, giorno per giorno, un passo alla volta, senza ambizioni, ma da compiere tenendo presente l’invito del Signore: “Siate perfetti come il Padre vostro che è nei cieli”. Ci riusciremo? No, certamente, ma quella perfezione sarà un dono di Dio se – nel giorno in cui Lui ci chiamerà – ci troverà in cammino. 

Continua a leggere tutto l’articolo di Federica Davoli, presidente Unione Giuristi Cattolici – Reggio Emilia, su La Libertà del 30 settembre 2020

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