“Lasciar parlare tutti: così funziona il principio di sussidiarietà”, che consente di “condividere le responsabilità” per uscire dalla crisi. Oggi, invece, “questa mancanza di rispetto del principio di sussidiarietà si è diffusa come un virus”. Lo ha denunciato il Papa, durante l’udienza del 23 settembre, svoltasi nel Cortile di San Damaso davanti a circa 500 persone. “Pensiamo alle grandi misure di aiuti finanziari attuate dagli Stati”, l’invito di Francesco: “Si ascoltano di più le grandi compagnie finanziarie anziché la gente o coloro che muovono l’economia reale. Si ascoltano di più le compagnie multinazionali che i movimenti sociali. Parlando in dialetto quotidiano, si ascoltano più i potenti che i deboli”. Anche nel modo di curare il virus, il riferimento alla pandemia in corso, “si ascoltano più le grandi compagnie farmaceutiche che gli operatori sanitari, impegnati in prima linea negli ospedali o nei campi-profughi”. “Questa non è la strada buona, tutti vanno ascoltati, quelli che sono in alto e quelli che sono in basso”, la denuncia del Papa, secondo il quale “per uscire migliori da una crisi, il principio di sussidiarietà dev’essere attuato, rispettando l’autonomia e la capacità di iniziativa di tutti, specialmente degli ultimi”.
Leggi tutto l’articolo di Maria Michela Nicolais su La Libertà del 20 settembre 2020